Una situazione di stallo e promesse non mantenute: è quanto emerge dalla denuncia del sindacato di categoria nei confronti dell’Asl Salerno. Nonostante le numerose segnalazioni, gli incontri con le autorità e gli impegni verbali, la situazione del personale all’interno dell’azienda sanitaria resta immutata da mesi.
La denuncia riguarda il presunto demansionamento di un numero significativo di infermieri e operatori socio sanitari, impiegati in ruoli che non corrispondono al loro profilo professionale.
Centinaia di lavoratori demansionati
Biagio Tomasco, segretario territoriale di Salerno, ha espresso chiaramente la gravità della situazione. Non si tratta, a suo dire, di casi isolati, ma di “numeri importanti: centinaia di lavoratori che, invece di garantire assistenza ai pazienti, vengono destinati a funzioni d’ufficio o comunque non proprie”.
La questione è stata documentata dal sindacato attraverso note ufficiali, ed è stata oggetto di verifiche da parte dei Nas e dell’Ispettorato del lavoro. Nonostante ciò, le direttive della direzione generale dell’Asl Salerno non vengono applicate concretamente.
Interpretazioni fantasiose e disparità di trattamento
Il segretario Tomasco ha descritto la situazione come un “classico gioco delle tre carte”, dove l’amministrazione impartisce ordini chiari che, però, non vengono rispettati da alcuni dirigenti. Questi ultimi, secondo la denuncia, si inventano “interpretazioni fantasiose pur di non rispettarli”.
Questa gestione opaca avrebbe creato disparità di trattamento tra i lavoratori, con alcuni che vengono riallocati e altri no, senza l’applicazione di un criterio trasparente. Il sindacato smentisce inoltre l’interpretazione di una delibera regionale, che secondo i dirigenti giustificherebbe tali scelte, sottolineando che la norma si applica esclusivamente alle direzioni sanitarie ospedaliere, e non ai distretti, e non prevede funzioni d’ufficio per gli infermieri.
Tomasco ha denunciato che all’Asl Salerno si stia forzando “un’interpretazione per coprire una gestione poco chiara del personale”.
Richiesta di risposte e azione politica
L’ultima denuncia è stata inviata anche alle procure e all’ordine professionale. Biagio Tomasco ha concluso con un ultimatum: “Ora basta”. Il sindacato pretende un resoconto preciso delle azioni intraprese finora e delle misure concrete per una corretta riallocazione del personale.
Se entro sette giorni non dovessero arrivare risposte chiare, Tomasco ha annunciato che l’azione sindacale assumerà “un indirizzo politico ben definito”. Il segretario ha sottolineato che non è accettabile che infermieri e operatori continuino a essere trattati “come pedine da spostare a piacimento, a discapito della dignità professionale e della qualità dell’assistenza ai cittadini”.