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Agropoli: chiusa indagine sulla presunta truffa dei corsi di formazione

268 indagati e 200 aziende coinvolte nell'indagine su false attestazioni di formazione portata avanti dalla Guardia di Finanza di Agropoli

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 10 Febbraio 2024
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La Procura di Vallo della Lucania ha concluso l’indagine riguardante una presunta truffa legata a corsi di formazione falsi. 268 le persone finite al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Agropoli portata avanti tra 2020 e 2021.

Le accuse della Procura

Le accuse variano a seconda dei ruoli dei coinvolti e includono associazione a delinquere, indebita compensazione di crediti d’imposta, falso e auto riciclaggio. Il Pm sostiene che il meccanismo si basasse su crediti inesistenti ottenuti attraverso false attestazioni di formazione per il personale dipendente.

Tra i 268 indagati, 20 rispondono di associazione a delinquere. Una rete di procacciatori avrebbe individuato le imprese alle quali proporre di beneficiare del credito d’imposta legato alla formazione del personale. Una società con sede a Cicerale, nel Cilento, avrebbe fornito alle imprese documentazione falsa riguardante le ore di formazione, che i dipendenti dichiararono di aver effettuato ma che in realtà non avvennero mai.

Utilizzando la stessa documentazione, sarebbero stati creati falsi contratti collettivi aziendali per attestare i costi sostenuti dalle imprese, retrodatando le stipule degli accordi con la complicità di altri professionisti. Questi avrebbero poi rilasciato alle imprese beneficiarie l’attestazione del credito d’imposta, che sarebbe stato restituito loro come provvigione. Si stima che i guadagni complessivi siano stati di circa 57 milioni di euro.

Alcune delle imprese coinvolte sono finite nel mirino per presunto auto riciclaggio. I soldi che attestavano formalmente il pagamento delle fatture legate ad operazioni inesistenti sarebbero stati trasferiti per ostacolarne l’individuazione, in quanto considerati di provenienza illecita.

Duecento aziende coinvolte

Le indagini hanno coinvolto oltre 200 aziende in tutta Italia. I corsi proposti riguardavano le tecnologie innovative e la digitalizzazione previste dal Piano Nazionale Industria 4.0.

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TAG:AgropoliciceraleCilentotruffa
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