ASCEA. La campagna vaccinale in Italia prosegue. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere le 500mila vaccinazioni al giorno per conquistare la tanto agognata immunità di gregge entro luglio. Un risultato raggiungibile considerato l’aumento dei vaccini disponibili e le possibilità di somministrazione anche nelle farmacie e da parte dei medici di base.
Un ruolo fondamentale, però, lo giocano le Regioni. La Campania è tra quelle in cui la macchina organizzativa si sta muovendo più celermente, ma non mancano intoppi. Anche nel Cilento c’è chi segnala delle criticità . E’ il caso di un cittadino di Ascea che ormai da un mese attende che il papà ultra novantenne venga contattato per essere sottoposto a vaccino.
«Lui ha 92 anni, è un paziente fragile visto che è uno stomizzato per problematiche tumorali, le quali sono presenti anche nella vescica. E’ a letto per schiacciamento delle vertebre dovute ad osteoporosi. Sono riuscito a richiedere una prenotazione del vaccino presso l’ASL di Vallo della Lucania nei primi giorni di febbraio. A tutt’oggi non mi dicono nulla», racconta.
Un problema non da poco e che interessa più pazienti che hanno richiesto la somministrazione del vaccino a domicilio. Diverse persone, impossibilitate a recarsi in ospedale, sono ancora in attesa, come racconta un cittadino di Agropoli: «Mia madre, ultra ottantenne, ha difficoltà motorie. Dopo un mese dalla richiesta di somministrarle il vaccino a casa abbiamo modificato la prenotazione chiedendo di poter eseguire la somministrazione nel più vicino centro vaccinale. La chiamata è arrivata subito e tra mille difficoltà abbiamo trasportato mia madre in ospedale per l’inoculazione del siero. Immagino però che in tanti non abbiano la possibilità di spostarsi».
E questo è proprio il caso dell’ultranovantenne di Ascea. «Siamo il Paese più invidiato al mondo per le splendide meraviglie che abbiamo, ma credimi a volte mi vergogno di appartenerci di fronte a queste situazioni», dice amareggiato il figlio.