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FOTO | Cilento, appalti truccati: i dettagli dell’operazione

Le intercettazioni incastrano i quattro coinvolti

A cura di Carmela Santi
Pubblicato il 15 Maggio 2019
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“Come rimaniamo, tu chiami l’amico friz e l’amico friz …”. “Del Verme ? Carmine …”. “Santa Marina, ti ho dato il numero di telefono”. “Terenzio lo conosci, chi non lo conosce …” “Poi ci vediamo, io come incasso questi qua, prendo diecimila euro in contanti e te l’importo”. Si legge nelle intercettazioni tra Vincenzo Cammarota imprenditore edile e Domenico Giannella responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Pollica. 

Dal 26 febbraio al 27 aprile in più incontri e telefonate l’imprenditore  di Casal Velino ha tentato di convincere il funzionario comunale dietro pagamento di mazzette, affinché nominasse suoi “amici” quali commissari di gara per l’aggiudicazione dei lavori fognari nella cittadina cilentana. Per Cammarota e altri tre funzionari tecnici ieri mattina si sono aperte le porte del carcere. I carabinieri della Compagnia di Vallo, comandati dal capitano Mennato Malgieri, su disposizione della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione alle quattro misure cautelari in carcere.

A finire nei guai oltre a  Cammarota, amministratore della Cavin Group srl,  l’ingegnere Carmine Del Verme, responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Santa Marina e Torchiara, Carmine Rosalia, capo ufficio tecnico del comune di Cannalonga, e Terenzio Stabile, funzionario del comune di Castellabate. L’accusa è di istigazione alla corruzione.  I provvedimenti sono stati eseguiti all’esito di una complessa indagine condotta dalla stazione dei carabinieri di Pollica guidata dal maresciallo Lorenzo Broglia, avviata a marzo.

Il primo tentativo di corruzione risale al 26 febbraio quando  Cammarota accompagnato da un avvocato si presenta nell’ufficio tecnico di Pollica ed invita Giannella a facilitare l’aggiudicazione alla sua impresa dell’appalto di oltre due milioni di euro relativo alla rete fognaria sul porto di Acciaroli nominando nella commissione, quale responsabile unico del procedimento,  persone a lui vicine. L’8 marzo Giannella presenta denuncia ai carabinieri. In più di un’occasione in questi mesi Cammarota ha fatto la sua proposta, facendo anche incontrare direttamente il funzionario di Pollica con i tre tecnici che avrebbero espresso la propria disponibilità  in ordine al buon esito dell’affidamento. Tutti incontri e conversazioni intercettati dai carabinieri.

In uno di questi incontri , avvenuto e registrato presso un ristorante di Policastro Bussentino, Cammarota avrebbe cercato anche di farsi suggerire i miglioramenti necessari da apportare al progetto per farlo comunque risultare superiore. In un incontro Del Verme riferisce anche  di aver già fatto parte di altre Commissioni di gara in cui poi a vincere era stato l’imprenditore Cammarota. Una,  a Casal Velino, e una a Napoli per un appalto  del  Comune di Castelnuovo Cilento.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati ieri mattina presso la procura di Vallo con il comandante provinciale dei carabinieri Antonino Neosi, il procuratore capo Antonio Ricci, il capitano Malgieri e il maresciallo Broglia.  “La spregiudicatezza dimostrata nell’approcciarsi ad un pubblico ufficiale integerrimo – si legge nell’ordinanza del gip-  è indice di sistematica attitudine ai comportamenti corruttivi e di una considerazione della cosa pubblica come cosa propria”. Ora sono stati tutti trasferiti in carcere a Vallo, ad eccezione dell’ingegnere Stabile che si trovava al momento dell’arresto a Milano. Le indagini sono ancora in corso, in quanto l’inchiesta potrebbe allargarsi anche ad altri comuni del Cilento: nel mirino della Procura altri appalti sospetti in 26 centri cilentani. 


Terenzio Stabile
Vincenzo Cammarota
Carmine Rosalia

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TAG:AgropolicastellabateCilento
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