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#1. Migranti

A cura di Arturo Calabrese
Pubblicato il 24 Settembre 2015
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Migranti

La foto-notizia di questa settimana è di strettissima attualità. Un’attualità che va avanti da tempo, da troppo tempo. Riflettendoci anche un solo secondo sarebbe “troppo tempo”. Le fughe di massa e relativi sbarchi sono sempre stati causati dalle nefandezze del peggior male dell’umanità: la guerra. La Storia, quella con La “S” maiuscola, ci insegna che da sempre le guerre hanno obbligato donne, uomini e bambini ad abbandonare le proprie case per avere una minima speranza di vita. La vicenda a cui stiamo assistendo in questi anni inizia quando, nel 2011, una forza militare capitanata dalla Francia ha deciso di attaccare la Libia per “liberarla ed instaurarvi la democrazia”. Si tratta ovviamente di una menzogna: la realtà è che ci sono interessi economici molto molto importanti che fanno gola ai potenti. Ma questa è un’altra storia. Torniamo alla questione dei migranti: quando scoppiò il conflitto in Libia, si assistette ai primi sbarchi. Per i più fortunati.
Perché ho aggiunto “per i più fortunati”? Perché in moltissimi hanno trovato la morte durante la traversata dalle coste libiche a quelle italiane, chi per asfissia, chi per freddo, chi per fame, chi per annegamento, chi ucciso dagli scafisti. Una volta sbarcati, questi più fortunati sono costretti a vivere nei centri d’accoglienza. C’era una legge, la Bossi-Fini (facile capire chi sono i geni che l’hanno concepita), che impediva l’entrata in tali strutture ai giornalisti, affinché non documentassero le infamie che lì venivano perpetrate. Abolita la legge, è migliorata la situazione ma non abbastanza da garantire una vita degna di tale nome. Sul  caso migranti in molti si sono espressi: c’è qualche schieramento politico che, con frasi demagogiche, vorrebbe che queste donne, questi uomini, questi bambini ritornassero nel loro Paese.

Dopo questo lungo prologo, vengo ad esporvi il mio pensiero. Noi in quanto esseri umani più fortunati (perché viviamo in Pace) DOBBIAMO aprire le braccia e accogliere i nostri fratelli che scappano dalla guerra. E dobbiamo farlo senza un perché. Non c’è bisogno di giustificare quello che è un dovere. Per accogliere, però, si ha bisogno di leggi adeguate che tutelino chi viene accolto e chi accoglie. Ad oggi qualcosa si sta muovendo, in particolare a livello europeo, ma c’è ancora tanto da fare.

In chiusura, vi dico quale può essere la soluzione definitiva per evitare l’immigrazione. Non serve distruggere i barconi, non serve costruire muri, non serve pattugliare il Mediterraneo. La soluzione è una sola: la Pace!

Chiudo qui. Altre parole sarebbero superflue.Pace!

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