La provincia di Salerno sta affrontando una grave crisi scolastica, causata principalmente dal calo demografico. Negli ultimi dieci anni, si ĆØ registrata una drastica diminuzione del numero di alunni, con conseguenti tagli alle cattedre e il rischio di chiusura di numerosi plessi scolastici.
Numeri allarmanti
I dati sono impietosi: in dieci anni sono andate perse 1.103 cattedre tra scuola dellāinfanzia e scuola primaria. Questo significa meno insegnanti, classi più numerose e una qualitĆ dellāinsegnamento potenzialmente compromessa.
Le conseguenze del calo demografico sono molteplici, dallāaumento della precarietĆ degli insegnanti alla chiusura dei plessi. Ma non solo, ci sono anche disagi di natura sociale e culturale del territorio.
La situazione più critica ĆØ nelle scuole dellāinfanzia e primaria. Sono numerosi i plessi scolastici che contano meno di 20 alunni, soprattutto nelle aree interne.
La situazione dei comuni
A Pertosa i bambini iscritti alla scuola dellāinfanzia sono appena 7, uno in più di Cuccaro Vetere e Cicerale; a San Giovanni a Piro gli studenti sono 9; dieci nei plessi di Giungatelle e Ortodonico di Montecorice, ma anche a Magliano Vetere, Licusati, Camerota Capoluogo, Roccagloriosa, Bellosguardo e Ostigliano. E ancora: undici gli alunni iscritti Montecorice, Agnone Cilento, Laureana Cilento, Pollica, al plesso Acquavena di Roccagloriosa, Stella Cilento, Salento, e Cardile di Gioi Cilento. Non superano la quota dei 13 alunni neanche Montano Antilia Capoluogo, Abatemarco, Acquavella di Casal Velino e Laurino.
Alla luce di questi dati āsorridonoā quelli che superano la soglia dei plessi āanemiciā come Padula, dove sono 15 gli alunni dellāinfanzia censiti, Sessa Cilento, Celle di Bulgheria e ad Acciaroli (16).
Le sfide per il futuro
La scuola salernitana si trova di fronte a una sfida complessa. Probabile che si vada sempre di più incontro alla scelta di unire classi di diverse scuole per garantire un numero minimo di alunni per classe o che si ricorra alle pluriclassi a partire dalla scuola primaria.