Nel Cilento torna la fobia dei ladri. L’episodio avvenuto domenica notte a Foria di Centola, dove il proprietario di un’abitazione ha sparato a dei malviventi ferendone uno e uccidendone un altro, sta determinando tensione, ma anche rabbia e indignazione. Sui social in molti si sono espressi a favore dell’uomo, considerandolo un cittadino che ha semplicemente difeso la propria casa e i propri cari. Solo una minoranza solleva dubbi sull’eventuale eccesso di legittima difesa, un tema che da anni divide l’opinione pubblica e che, ora più che mai, torna di attualità.
Cresce il timore tra i residenti
Ma quanto accaduto ha anche avuto un impatto psicologico forte sulla comunità locale. A seguito dell’episodio, infatti, numerosi cittadini raccontano di vivere con crescente ansia: basta un rumore sospetto per far scattare l’allarme e la paura. La sensazione di insicurezza è tangibile, soprattutto nelle aree più isolate del Cilento.
I furti
La preoccupazione si è acuita nelle notti successive, con una nuova ondata di furti che ha colpito altre località del territorio, lasciando i cittadini scossi e le autorità locali in stato di allerta. Nella notte tra lunedì e martedì, ignoti si sono introdotti all’interno di un noto bar tabacchi-ristorante nella frazione Mercato Cilento. I malviventi hanno portato via sigarette per un valore di circa 3.800 euro, danneggiando anche le slot machines presenti nel locale.
Si tratta di un colpo studiato nei dettagli e messo a segno in pochi minuti, che ha causato ingenti danni economici ai gestori. Altri colpi sono stati segnalati nei comuni di Castelnuovo Cilento, Salento e Moio della Civitella. Le modalità sembrano simili: incursioni notturne rapide, obiettivi mirati e fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Gli investigatori non escludono che possa trattarsi di una banda ben organizzata, in grado di colpire in diverse aree del territorio in sequenza.
Il dibattito
L’ondata di furti riapre inevitabilmente il dibattito sulla sicurezza domestica e sul diritto alla legittima difesa. Il caso di Foria di Centola diventa emblematico: da una parte, il sostegno popolare verso un cittadino che ha reagito per proteggersi; dall’altra, il rischio di un’escalation di violenza che potrebbe portare a conseguenze ancora più gravi.
In un contesto in cui lo Stato viene percepito come poco presente nelle aree interne, molti cittadini si sentono costretti a ricorrere a forme di autodifesa. Una situazione che richiede risposte rapide, equilibrate ed efficaci da parte delle istituzioni, affinché la sicurezza torni ad essere un diritto garantito e non un privilegio da difendere con le armi.