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Capaccio Paestum: proroga per altri tre mesi per la Commissione d’accesso

Il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha concesso una proroga di tre mesi alla Commissione d’accesso agli atti, incaricata di indagare sull’attività dell’ex amministrazione comunale di Capaccio Paestum, guidata dall’allora sindaco Franco Alfieri.

La richiesta è stata formulata dai tre componenti dell’organismo: il viceprefetto Savina Macchiarello, il maggiore dei carabinieri Vincenzo Izzo e la dirigente amministrativa Franca Maietta.

Il nuovo termine per la conclusione degli accertamenti è stato fissato per il 16 novembre 2025, data entro la quale la Commissione dovrà presentare le sue conclusioni al prefetto.

L’obiettivo dell’indagine

L’obiettivo principale della Commissione è verificare l’eventuale esistenza di collegamenti tra l’amministrazione comunale e ambienti della criminalità organizzata di tipo mafioso. L’accertamento mira a stabilire se tali legami possano compromettere il corretto funzionamento dell’Ente, e giustificare un potenziale scioglimento del Consiglio comunale.

Le attività della Commissione sono in pieno svolgimento, con l’acquisizione e l’analisi di documenti, atti amministrativi e provvedimenti adottati dal Comune. Il sindaco in carica, Gaetano Paolino, è stato inoltre invitato a redigere e consegnare entro la fine di settembre una relazione dettagliata sulle attività dell’amministrazione.

Le origini dell’inchiesta

L’istituzione della Commissione risale allo scorso maggio, disposta dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. L’iniziativa è stata avviata in seguito alle richieste avanzate dal senatore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e dal deputato di Noi Moderati, Pino Bicchielli.

L’attenzione del Ministero dell’Interno è stata catalizzata dall’arresto dell’ex sindaco Franco Alfieri, coinvolto in un’inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno su un presunto sistema di voto di scambio politico-mafioso che lo vedeva collegato a Roberto Squecco.

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