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Ospedale di Vallo della Lucania, allarme dei sindacati: «Siamo allo stremo»

Ospedale di Vallo della Lucania al collasso, poco personale, tempi lunghi d'attesa per alcuni servizi e assenza di risorse. La denuncia arriva dalla UIL-FLP.

Redazione Infocilento

23 Settembre 2015

Ospedale di Vallo della Lucania al collasso, poco personale, tempi lunghi d’attesa per alcuni servizi e assenza di risorse. La denuncia arriva dalla UIL-FLP.

VALLO DELLA LUCANIA. «L’estate è finita, la strada provinciale è nuovamente chiusa, l’Ospedale è allo stremo, il Sindacato protesta, la dirigenza fa i suoi giochi, gli operatori sono pochi e stanchi, l’utenza soffre». Questa la situazione che si vive presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, secondo quando denunciato da Adriano Cirllo, della segreteria aziendale della UIL-FLP

«Da quando siamo ASL SALERNO – sottolineano dal sindacato – “unica” si sono alternati 3 commissari straordinari, un direttore generale, e adesso ancora un commissario straordinario, per noi di Vallo della Lucania però non è cambiato mai assolutamente niente, continuiamo a pagare debiti di altri, cattiva organizzazione dall’alto, ripicche politiche, presunte protezioni che poi si rivelano tutt’altro, sciatteria amministrativa».

«L’Ospedale di Vallo della Lucania – sostiene Cirillo – è maltrattato da ogni amministrazione, senza distinzione di alcun carattere, i tre commissari passati, il direttore appena andato via, e per adesso il commissario appena arrivato, non hanno fatto niente di quello che avrebbero potuto e dovuto fare».

«Il “S.Luca” è inquadrato, in ogni Piano Ospedaliero redatto, a qualsiasi livello, sia Regionale che Aziendale, come DEA di III° livello prima e di II° adesso, in parole semplici siamo sulla carta costantemente inquadrati come uno di quegli Ospedali che dovrebbe essere in grado di sopperire ad ogni tipi di Emergenza Urgenza garantendo livelli assistenziali alti, il condizionale però è d’obbligo – aggiunge la UIL – Di fatto i signori che ci amministrano, quelli di prima e per ora quelli di adesso, non hanno mai garantito le risorse umane, economiche e strutturali, necessarie per consentirci di lavorare ai livelli che ci competono, che una volta erano la normalità per il nostro Ospedale». «Di volta in volta tirano fuori “lo scudo” del blocco regionale, però poi leggiamo di altre strutture che assumono, ci dicono che non ci sono le risorse economiche, però poi pagano centinaia di migliaia euro per consulenti esterni (medici di altre aziende che vengono a a coprire i turni nel nostro ospedale a 60€/h), ci dicono e addirittura scrivono di attrezzature che dovrebbero comprarci, ma che però non arrivano nemmeno a distanza di anni, mentre in altre strutture, regionali e provinciali, si acquistano tranquillamente».

I problemi presso il nosocomio vallese sono di diversa natura. «Il personale, del Comparto e della dirigenza – ad esempio – lavora in condizioni di lavoro da terzo mondo, turni di servizio vergognosi, che nessuno controlla, indispensabili però a far funzionare l’Ospedale. Certo, nessuno controlla, perché se si controllassero sul serio i nostri turni di servizio, qualcuno sarebbe costretto a far chiudere qualcosa, e quel qualcuno se ne dovrebbe assumere la responsabilità».

«Le nostre denunce in proposito – spiega Cirillo – siamo formalmente costretti a presentarle proprio a quel qualcuno che non controlla, cioè la Direzione Sanitaria, una entità ormai astratta, al cui capo ad oggi onestamente non si capisce chi ci sia. Abbiamo un Direttore Sanitario che fino ad Agosto era distaccato a Salerno nella Dirigenza Aziendale di Squillante, tornato a Vallo della Lucania da poco, giuso per farsi le Ferie prima del pensionamento, poi c’è l’altro direttore, quello incaricato, temporaneo, a scavalco, a mezzo servizio fra noi, Roccadaspide, la politica, il carcere (in cui presta servizio) e non si sa quale altro incarico».

 

«Ad oggi, dopo anni di promesse – precisa il il segretario aziendale della UIL vallese – non è arrivato nessuno dei 7 Cardiologi che a Giugno del 2014, rispondendo alle nostre proteste, ci “vendevano” per già quasi sulla soglia dell’ingresso dell’ospedale, e in più non è arrivato nessuno dei 5 anestesisti e nessuno dei 2 medici di laboratorio che ci dicevano essere in loro compagnia. Immaginate che l’angiografo per la nostra Emodinamica, che sempre nel giugno del 2014 ci raccontavano quasi pronto per il montaggio, ad oggi non solo non è montato ma nemmeno si sa che fine abbia fatto a fronte di una delibera di acquisto del Maggio 2013, intanto chi lavora in Emodinamica lo fa compiendo “miracoli”, solo per garantire la vita dei “nostri” infartuati, con un angiografo vecchio di 16 anni, quasi maggiorenne, fra due anni può rendere la patente di guida. La UTIC del nostro Ospedale ha il Tappeto per le prove da sforzo rotto da 8 (OTTO) anni, vi sembra normale? Per eseguire, tramite CUP, la via ufficiale, una “rettoscopia” da esterno, c’è chi da due mesi non riesce nemmeno a prenotarla, il perché è ad oggi un mistero per tutti….. il CUP dice, a chi telefona, per un guasto all’apparecchio, ma chi può dire con certezza che sia cosi?».

«Anche su questo – concludono dal sindacato – la “Direzione Sanitaria” non risponde».

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