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Terzo mandato, De Luca contro il governo: «Vado avanti, Meloni ha paura di me»

«La mia posizione non cambierà. Utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti per una grande esperienza democratica»

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 10 Gennaio 2025
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Il Consiglio dei Ministri nella serata di ieri ha ufficialmente impugnato la legge regionale della Campania che consentirebbe a Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato come presidente della Regione. Una scelta motivata dalla necessità di rispettare i principi costituzionali riguardanti l’ineleggibilità e l’uguaglianza nell’accesso alle cariche pubbliche.

La posizione di Vincenzo De Luca

De Luca, che ha mantenuto un profilo basso per due settimane, ha risposto con una conferenza stampa convocata d’urgenza questa mattina e nella quale con fermezza ha annunciato di non avere intenzione di fare un passo indietro.

«Quella del governo è una decisione contra personam, Meloni ha paura di me», ha detto il Governatore che poi si è espresso sul limite di mandati: «C’è da fare battaglia contro l’insopportabile ipocrisia che c’è. Non hanno limite di mandato deputati, senatori, premier, presidente della Repubblica. Dunque nessun vincolo per nessuno tranne che per uno. Come si spiega? Perché il presidente della Regione può rappresentare un potere monocratico. Idiozia, l’unico potere monocratico è quello del Papa e pure deve stare attento. Il presidente della Regione può essere sfiduciato e mandato a casa».

De Luca ha anche criticato Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, per aver preso le distanze da lui e ha annunciato la sua intenzione di difendere la legge davanti alla Corte Costituzionale. «L’impugnativa non cambia nulla. Noi andiamo avanti. La mia posizione non cambierà – osserva De Luca -. Utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti per una grande esperienza democratica». Poi annuncia che si difenderà davanti alla Corte costituzionale e afferma di essere fiducioso che, come per l’autonomia differenziata, la posizione del governo «sarà smantellata».

Tensioni all’interno del governo

L’impugnazione della legge ha generato tensioni all’interno del governo stesso, in particolare con la Lega, che teme che questa decisione possa creare precedenti problematici per altri presidenti di regione, come Luca Zaia in Veneto, che desidera ricandidarsi per un quarto mandato.

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