La stagione estiva si avvia alla conclusione e stimola quel che sono le prime riflessioni sul bilancio turistico, soprattutto quello costiero. Il sindaco di San Mauro Cilento prova a mettere a fuoco il suo punto di vista, evidenziando quelli che sono gli aspetti che meritano maggiore attenzione e sviluppo, che devono necessariamente essere rifondati. Restano però salde alcune conquiste e diverse strade utili da percorrere per costruire una nuova offerta turistica.
Malelingue e analisi superficiali
Quest’ultima è stata forse l’estate che maggiormente si è caratterizzata per critiche e attacchi a vario titolo, dalla purezza delle acque marine alla qualità degli ospiti: maldicenze gratuite ed irresponsabili, secondo il sindaco Giuseppe Cilento, così come i “pianti greci” e le “analisi ingiallite”. “Abbonda il parlare per problemi – afferma il primo cittadino- si sente la mancanza di un ragionare per soluzioni, per punti di forza e per punti di debolezza.
La riflessione
Cilento è convinto che, per stilare un bilancio attendibile, sia necessario avere in primis i dati utili per preparare delle soluzioni possibili. E’ d’obbligo riflettere su cosa sia cambiato negli ultimi anni: “Il covid ha contribuito a disintegrare alcuni punti di aggregazione significativi e utili, che vanno ricostruiti. Se la costiera amalfitana ha 300 anni di turismo, noi ne abbiamo trenta. La prima ondata si è consolidata intorno alle seconde case, il turismo più povero, meno imprenditoriale, più speculativo. Poi sono nati buoni alberghi, ottimi agriturismi, B&B accoglienti, centri storici sempre meglio sistemati e inclusivi.
La visione che cambia
Il sindaco Cilento è ottimista: una nuova classe dirigente, costituita da molti giovani figli d’imprenditori locali, ma che si sono formati a livello universitario, costituiscono le premesse per una visione di sviluppo nuova e necessaria, al passo con i tempi e soprattutto preparata nel saper cogliere le nuove opportunità di crescita territoriale: “Ci vuole altro tempo, ma qualcosa si sta muovendo. Io vedo questa nuova classe dirigente che si sta affermando e la ammiro”. Necessario però un cambiamento di visione generale, che dia nuovo impulso alla formazione scolastica, che stimoli l’ecosostenibilità, una vera rivoluzione culturale.