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Sequestro a Le Gatte: condanna per il provvedimento e polemiche

“Un simile comportamento rappresenta uno sfregio alla storia della marina di Castellabate”

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 23 Giugno 2020
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CASTELLABATE. Condanna unanime della politica verso il provvedimento di sequestro delle imbarcazioni ormeggiate presso il porticciolo Le Gatte. Il provvedimento eseguito dalla guardia costiera è dovuto all’abusiva occupazione dello specchio acque e dell’area a terra (leggi qui). Ma Le Gatte è più che un semplice approdo, è un angolo simbolo di Santa Maria di Castellabate e i gozzi presenti fanno parte dello scenario.

“Ieri è stato compiuto un atto che non trova giustificazioni nell’antico approdo delle Gatte – dice il sindaco Costabile Spinelli – Rispetto sempre il lavoro delle Forze dell’Ordine ma quando si compiono azioni spropositate nei confronti di anziani pescatori, che rappresentano la tradizione marinara di un territorio vocato proprio alla pesca, un Sindaco non può che esprimere il proprio disappunto. Si è trattato di un gesto sproporzionato intrapreso senza il minimo coinvolgimento del Comune. Sarebbe stato possibile far rispettare comunque la legge con buonsenso e attraverso modalità diverse, senza atti di forza inammissibili”. “Un simile comportamento rappresenta uno sfregio alla storia della marina di Castellabate”, conclude il primo cittadino.

Dello stesso avviso il consigliere di minoranza Luigi Maurano. Quest’ultimo descrive il porticciolo Le Gatte come “simbolo di Santa Maria. Simbolo del borgo marinaro. Simbolo dell’intero territorio. È la storia dei pescatori. È la loro casa natia. Solo chi ha ben a mente questo può capire il dolore che si prova nell’aver visto ieri sequestrare le barche degli anziani pescatori. Gozzi caratteristici che rendono ancor più unico il paesaggio. Appartenenti alla storia di una comunità di uomini che ancora oggi dedicano la propria vita alla pesca e che abbiamo la fortuna di vedere cucire instancabilmente le proprie reti”. Il consigliere di minoranza accusa l’amministrazione: “Se il sequestro è avvenuto per mancanza di autorizzazione e/o concessione sia dello specchio d’acqua che del suolo c’è un’evidente incapacità gestionale e organizzativa del demanio. Spetta all’Amministrazione disciplinare un settore così vitale e importante per un territorio costiero. Spetta al Comune proteggere i pescatori. E invece non c’è nemmeno un’area di ancoraggio, che pur può essere realizzata sul fondale sabbioso all’interno dell’Area Marina Protetta. Non c’è un atto che preservi la presenza delle piccole imbarcazioni nel Porto delle Gatte”.

Poi aggiunge: “Addirittura hanno presentato un progetto che prevede una piazzetta con conseguente completa scomparsa dello spazio per questi gozzi e il restringimento dell’attuale scivolo per alaggio e varo. Un progetto che verrà presentato come riqualificazione e ammodernamento e che invece rappresenterà solo uno stravolgimento dell’arte, della tradizione e del paesaggio. Un colpo basso alla storia e alla bellezza del nostro territorio. L’ennesimo”. “Aprite gli occhi. I responsabili non vanno cercati troppo lontano. Basta arrivare a Piazza Lucia. I nostri avi hanno resistito ai Saraceni. A noi tutti il compito di resistere e difendere ancora una volta il Comune di Castellabate”, conclude Maurano.

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