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Fede e tradizione, in migliaia a Salerno per celebrare San Matteo: la processione coinvolge, i fuochi incantano

I salernitani hanno salutato il loro Santo Patrono chiedendo a San Matteo di continuare a difendere la sua Salerno

A cura di Federica Inverso
Pubblicato il 23 Settembre 2024
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Una tradizione che si rinnova ogni anno e che da sempre raduna a Salerno migliaia di persone, da tutta la provincia e non solo. In archivio i festeggiamenti in onore di San Matteo 2024. Sabato 21 settembre la città ha celebrato il suo Santo Patrono. Un programma ben definito e scandito, accompagnato da un piano traffico, con metropolitane attive fini alle 3 di notte, che, in fin dei conti, si può dire abbia retto. Una giornata di spiritualità e tradizione iniziata sin dalle prime ore della mattinata con una serie di sante messe presso la cattedrale cittadina.

Alle 10.30, poi, Monsignor Andrea Bellandi, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, ha presieduto il Solenne Pontificale con l’omelia di Frate Massimo Fusarelli, OFM, Ministro generale dell’Ordine dei frati minori. L’arcivescovo ha voluto ringraziare tutti coloro che partecipano all’evento, sottolineando l’importanza della processione come momento di unità e identità per la città: «La partecipazione di oggi dimostra quanto il nostro popolo sia legato al Santo Patrono. Desidero ringraziare coloro che hanno collaborato alla riuscita di questo evento». E durante il suo discorso, l’arcivescovo ha anche lanciato un forte messaggio di pace, invitando tutti a pregare per la riconciliazione tra i popoli.

Migliaia di persone alla processione

Migliaia di persone si sono riversate nelle strade del centro, poi, in attesa della tradizionale processione. Subito dopo la lettura della preghiera del portatore, letta da un componente della paranza di San Matteo, pochi minuti dopo le 18 i simulacri di San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII, San Gaio, Sant’Ante e San Fortunato, sono usciti dalle porte del Duomo accolte dagli applausi della folla e condotte dai portatori. 

Il lungo corteo, scandito dalle preghiere e animato dal suono delle percussioni, ha seguito il consueto iter degli ultimi anni, percorrendo le vie principali del centro città, con il suggestivo passaggio sul lungomare, accompagnato dai fedeli, dal sindaco Vincenzo Napoli, da amministratori e autorità civili e religiose. Tre le soste effettuate, la prima presso il comando provinciale della Guardia di Finanza, la seconda in piazza Dante, sul Lungomare, vista l’inagibilità di piazza Cavour, per la Benedizione sul mare, e presso l’atrio di palazzo di Città. Spettacolare la pioggia di palloncini e cartoncini per il passaggio del santo Patrono in Piazza Largo Campo. Le statue, trasportate dai portatori, hanno attraversato il cuore della città tra devozione, emozioni e coriandoli. Facendo poi ritorno, come da tradizione, di corsa, verso il Duomo. Dove a fine processione, intorno alle 22, si è tenuta la santa messa nella cripta di San Matteo. Giusto il tempo di prendere ancora un panino con la milza imbottita, piatto della tradizione salernitana, da sempre legato al giorno delle celebrazioni del Santo Patrono, e spostarsi sul lungomare dove allo scoccare della mezzanotte un grandioso spettacolo di fuochi d’artificio ha incantato la comunità. Il cielo di Salerno ha brillato per quasi 15 minuti, con un tripudio di luci e colori tra cielo e mare.

L’attesissimo appuntamento, evento conclusivo della giornata dedicata al santo Evangelista, non ha deluso i migliaia di presenti che, con il naso all’insù, hanno così salutato San Matteo. E per la prima volta protagonisti sono stati anche i bambini con l’evento Villa in festa che per due giorni ha animato la Villa comunale, radunando centinaia di famiglie, con trampolieri, giocolieri, laboratori ed attività. Un evento riuscito: per il sindaco Vincenzo Napoli “ha vinto la città di Salerno” anche grazie alla grande collaborazione e partecipazione. E i salernitani hanno salutato così il loro Santo Patrono chiedendo a San Matteo di continuare a difendere la sua Salerno.

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