“Il papà è letteralmente sconvolto ed assorto nella preghiera”. Sono queste le prime parole pronunciate dall’avvocato Franco Maldonato, legale del padre del bambino di 9 mesi di Villammare ricoverato dalla scorso 5 Giugno in gravissime condizioni presso l’ospedale Santobono di Napoli.
Comunità in ansia per le sorti di Pietro
Una vicenda che da oltre una settimana tiene con il fiato sospeso l’intero comprensorio, preoccupato per le sorti del bambino, appese ad un filo sempre più debole.
A rimanere coinvolto nella triste vicenda è stato, suo malgrado, anche l’altro figlio dell’ex coppia, allontanato la scorsa settimana dalla casa in cui viveva con la madre, alla quale è stata tolta la potestà genitoriale, ed affidato ai servizi sociali.
Le parole del legale del bambino
“Il papà non intende assolutamente rinunciare all’affidamento del piccolo – ha poi continuato il legale – garantendo la cura, l’affetto e le attenzioni di cui necessità un bambino di 4 anni”.
L’intenzione del padre dei due bambini è dunque quello di riportare a casa il figlio di 4 anni e di poterlo di nuovo stringere tra le sue braccia. Sui tanti interrogativi invece che gravitano attorno alla vicenda che ha travolto il piccolo Pietro, l’unica certezza è che il padre vuole scoprire cosa è accaduto a suo figlio, senza però puntare il dito contro la madre del bambino o il suo attuale compagno.
“Il padre del bambino non ha mai sospettato di maltrattamenti neanche dinanzi a tutto ciò che è accaduto – ha aggiunto l’avvocato Maldonato – Sicuramente non ha alcuna intenzione di puntare l’indice accusatore nei confronti di alcuno. Anche perché con l’ausilio della nostra assistenza ha preso atto che la diagnosi formulata dai sanitari del Santobono, con riferimento all’emorragia cerebrale, identifica una lesione parenchimale di carattere spontanea. Ciò vuol dire che i sanitari non sono riusciti a rintracciare i segni estrinseci di un colpo esterno diretto ovvero indiretto, che si pone in perfetta consonanza con l’obiettività clinica registrata all’ingresso in ospedale. Questo che è un dato clinico di carattere vincolativo si accorda bene anche, per altro, con la diagnosi formulata dal pediatra di fiducia della famiglia secondo il quale sarebbe venuto al mondo con un edema cerebrale poi involuto verso un’ischemia cerebrale. L’onestà intellettuale di ciascuno di noi non può non prendere atto di questa situazione. Tuttavia rimangono inspiegabili le ferite alle tre costole e al femore. Bisogna accertare se queste ferite sono l’effetto di una caduta, di una imprudenza o di una negligenza di chi aveva in custodia il bambino oppure sono dovute da altre cause”.
Intanto procedono serrate le indagini da parte della Procura di Lagonegro intenzionata a scoprire cosa è accaduto al piccolo Pietro. Si continua ad indagare per scoprite tutta la verità.