“Il Punto Nascita non si chiude” è stata la frase che, nella serata di ieri, è riecheggiata tra le strade della città di Sapri durante la fiaccolata partita da Largo San Francesco e arrivata dinanzi all’ospedale “Immacolata” di Sapri.
Protesta per il punto nascita
Ed è stato proprio davanti al nosocomio del Golfo di Policastro che il lungo corteo ha deciso di bloccare simbolicamente la strada statale 18 per circa 10 minuti, in segno di protesta, per poi attraversare l’intero perimetro dell’ospedale e infine giungere dinanzi alla statua dell’Immacolata, posta all’ingresso e a protezione della struttura ospedaliera.
Centinaia di persone, fiaccole alla mano, hanno preso parte alla lunga marcia organizzata per difendere il Punto Nascita, ma soprattutto l’ospedale di Sapri, un presidio sanitario di fondamentale importanza e imprescindibile per tutti i cittadini del Golfo di Policastro e del Basso Cilento. Donne, bambini, rappresentanti dei comitati di lotta e delle associazioni, ma anche sindaci, parroci e personale medico e sanitario, tutti uniti per un obiettivo comune: difendere il proprio diritto alla salute, costituzionalmente garantito.
Le parole del vescovo
Un momento di protesta, di riflessione, ma anche di preghiera, al quale ha preso parte S.E. Monsignor Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, che con la sua presenza ha voluto far sentire la propria vicinanza all’intero territorio.
“Una fiaccolata silenziosa ma molto loquace”, ha affermato il Vescovo De Luca, “che ha rivolto allo Stato un appello di vicinanza. Nelle aree interne è necessario che non si continui con la desertificazione e l’abbandono dei servizi e delle strutture. Essere qui all’ospedale di Sapri significa rivendicare un servizio fondamentale alla vita e soprattutto alle donne.”
Una serata caratterizzata anche da un momento di profonda gioia, rappresentato dalla nascita di una nuova vita nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale, segno che a Sapri si deve continuare a nascere.