Alla presenza dell’Amministrazione Comunale, dei rappresentanti delle Associazioni di Combattenti e Reduci, degli studenti dell’Istituto Comprensivo Serre – Castelcivita, dei cittadini, di tutti i rappresentanti delle associazioni del territorio come la Croce Rossa Italiana – Comitato di Serre, delle Forze dell’Ordine e dei rappresentanti dell’Esercito Italiano rappresentati dai militari e dal Tenente Colonnello del Reggimento Logistico “Garibaldi” di Persano, questa mattina a Serre si è tenuta la cerimonia del 4 novembre e la di benedizione e di accoglienza delle spoglie di due soldati serresi caduti durante la II Guerra Mondiale e rientrati in Patria dopo 83 lunghi anni e dopo che l’ente ha seguito un iter burocratico lungo e impegnativo.
La deposizione della Corona e l’omaggio alle spoglie dei soldati
Al termine della deposizione della Corona presso il Monumento ai Caduti la lunga mattina di celebrazioni si è spostata presso il Santuario della Madonna dell’Olivo dove è stato reso omaggio alle spoglie dei soldati Nunziante Di Rosario e Fortunato Zito, la Santa Messa è stata officiata dal parroco, Don Elia Guercio.
“Una giornata di commozione, è una giornata di valori, è una giornata di Memoria e di ricordo, in cui ricordiamo e onoriamo il sacrificio di chi ha dato la vita per regalare a noi vite di Pace” ha fatto sapere il Sindaco, Antonio Opramolla.
La storia
È una storia di lacrime, un storia che risale ad ottantatré anni fa quella Fortunato Zito e Rosario Nunziante. Avevano vissuto una vita semplice e laboriosa: nati a pochi giorni di distanza, cresciuti nella stessa scuola, sotto la guida del maestro Siribelli — un’eccellenza didattica dell’epoca —, affrontarono insieme la visita di leva a Campagna e, per ragioni diverse, vennero entrambi rinviati. Richiamati poi nel 1929, prestarono servizio in reparti diversi ma fecero ritorno a Serre, ancora una volta fianco a fianco, per riprendere la loro vita semplice e laboriosa di contadini. Nunziante, il 28 gennaio 1935, sposò Lavinia Cibelli, da cui ebbe due figli; Fortunato, invece, restò scapolo. Ancora insieme, il 1° dicembre 1942, furono richiamati alle armi e salirono sulla stessa tradotta, iniziando un viaggio che sarebbe durato ottantatré anni. Prestavano servizio nel 40° Reggimento di Fanteria, poi nel 228° Battaglione territoriale di manovra, e il 29 dicembre 1942 partirono per Pola, in Croazia.
Erano ancora insieme l’8 settembre 1943, quando vennero fatti prigionieri e deportati nello Stalag VI-A, nella città di Hemer, in Germania. Le loro strade si separarono solo di pochi chilometri: Nunziante fu trasferito ad Altena, nella Ruhr, in una miniera; Fortunato a Bochum, in una fabbrica di armamenti. Stessi giorni di stenti, stesse privazioni, stesso dolore. Lo Stalag VI-A fu tra i primi campi liberati dagli Alleati, nell’aprile del 1945. Ma quando la libertà arrivò, Rosario e Fortunato non c’erano più. Fortunato cadde sotto i bombardamenti del 15 gennaio 1945; Nunziante morì di stenti il 7 febbraio dello stesso anno. Anche nella morte, il loro cammino restò unito: entrambi furono sepolti nel Cimitero Militare d’Onore Italiano di Francoforte, dove hanno riposato fianco a fianco fino a oggi. E quel lungo viaggio si è compiuto con il rientro a casa, nella loro Serre.
Le dichiarazioni
“Grazie al Generale Andrea Di Stasio e al Comando delle Forze Operative Sud per aver onorato la prima tappa di questo ritorno con la cerimonia a Napoli. Grazie al nostro storico di Serre Vito Eliseo, che ha svolto ricerche importanti ricostruendo e riconsegnandoci la nostra storia” hanno fatto sapere ancora dalla Casa Comunale esprimendo anche gratitudine verso Reggimento Logistico “Garibaldi” di Persano e il Tenente Colonnello Francesco Maramonte che ha presenziato alla cerimonia odierna.
Presenti alla cerimonia anche i familiari di Zito e Nunziante.

