Una svolta digitale nel segno dell’ecologia e dell’efficienza. È iniziata oggi, nella cittadina costiera di Sapri, l’installazione dei primi “contenitori intelligenti” destinati a rivoluzionare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti.
Il progetto, finanziato grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per la digitalizzazione, punta a migliorare sensibilmente il servizio offerto alla comunità e ad aumentare la percentuale di differenziazione.
Un sistema hi-tech al servizio del cittadino
Questi nuovi contenitori, veri e propri presidi tecnologici, introducono un livello di interazione e controllo finora inedito. Le postazioni sono infatti dotate di sistemi di video sorveglianza, un deterrente efficace contro gli abbandoni illeciti e il conferimento improprio di rifiuti, contribuendo a mantenere il decoro urbano.
La principale novità riguarda però il metodo di accesso. Per utilizzarli, i cittadini dovranno infatti attivare il meccanismo di apertura tramite la propria tessera sanitaria.
Questo sistema non solo garantisce che l’accesso sia riservato ai soli residenti e utenti autorizzati ma apre anche la strada a future applicazioni, come la tariffazione puntuale (TARIP), che lega il costo del servizio all’effettiva quantità di rifiuti prodotti.
Non un sostituto, ma un potenziamento del porta a porta. È fondamentale chiarire la funzione di questi nuovi dispositivi all’interno della strategia comunale. I contenitori intelligenti non andranno a sostituire il sistema di raccolta porta a porta attualmente in vigore a Sapri, ma lo affiancheranno.
Le finalità
Questa integrazione permetterà di offrire maggiore flessibilità ai cittadini, in particolare a coloro che, per orari di lavoro o per altre esigenze, faticano a rispettare il calendario del porta a porta.
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Le nuove postazioni intelligenti diventeranno, di fatto, punti di conferimento accessibili in autonomia, fungendo da supporto e completamento del servizio primario.
L’obiettivo è duplice: da un lato, non penalizzare i cittadini virtuosi e, dall’altro, incrementare la qualità e la quantità della raccolta differenziata su scala urbana.