L’Amministrazione Comunale di Rofrano ha emesso una nota ufficiale in risposta al comunicato stampa di Codacons Salerno, con cui l’associazione aveva chiesto la restituzione di eventuali somme ritenute illegittimamente richieste ai cittadini per la Tari e le tariffe idriche. Il Comune ha voluto fare chiarezza, ribadendo la correttezza del proprio operato e il rispetto delle normative vigenti.
La legittimità delle tariffe Tari
Nella sua replica, il Comune di Rofrano ha sottolineato di aver determinato le tariffe relative alla Tari per l’anno 2023 e per il biennio 2024/2025 nel pieno rispetto delle norme di settore e a rigore di quanto previsto dalla delibera ARERA n. 389/2023. La determinazione delle tariffe è avvenuta sulla scorta del Piano Economico Finanziario, validato dall’Ente d’Ambito – ATO Salerno, come previsto dall’articolo 7 della deliberazione ARERA n. 363/2021. Il Comune ha inoltre precisato che i provvedimenti relativi a queste determinazioni tariffarie sono stati consegnati a Codacons. L’Amministrazione ha rimarcato il proprio operato come “corretto e legittimo”, evidenziando che le tariffe della Tari per il 2023 e per il biennio 2024/2025 sono state validate dall’Ente di Ambito per il servizio di gestione rifiuti di Salerno, con le determinazioni n. 179/2023 e n. 141/2024.
Accuse di “analisi superficiale” a Codacons
Il Comune di Rofrano ha dichiarato di aver invitato Codacons già nel mese di febbraio scorso “a non ingenerare false aspettative di riduzione di imposte o annullamento del ruolo Tari ai contribuenti per non incorrere in sanzioni ed interessi”. L’Amministrazione ha espresso una critica diretta all’associazione, affermando: “È evidente che l’analisi di Codacons è stata superficiale, omettendo di studiare la documentazione fornita dal Comune e probabilmente imbeccata da qualcuno”.
Le tariffe idriche e la responsabilità delle precedenti amministrazioni
Per quanto concerne le tariffe idriche, il Comune ha specificato che le contestazioni di Codacons si riferiscono a tariffe approvate nel 2012. Questi fatti, secondo l’attuale Amministrazione, sono “imputabili a precedenti Amministrazioni e non sicuramente a questa”. Il Comune ha comunque ribadito di aver ottemperato a quanto indicato nel deliberato dell’ARERA n. 354/2018, ribadendo la propria conformità alle disposizioni normative in materia.