Si continua a votare per le elezioni regionali in Campania. Seggi aperti fino alle 15 di oggi ma il dato che emerge con forza in Campania è un generale e marcato calo della partecipazione rispetto alle aspettative e, soprattutto, al confronto con il dato storico precedente.
L’analisi dei numeri raccolti alle ore 23:00 evidenzia una disaffezione al voto che ha colpito trasversalmente sia i grandi centri urbani che le piccole realtà dell’entroterra e della costa. Se in molti comuni il dato precedente superava ampiamente il 40% o il 50%, la tornata attuale fotografa una realtà decisamente più tiepida.
Il dato nel capoluogo e nelle grandi città
Se in Campania ieri avevano votato il 32% degli aventi diritto, nel salernitano la media è del 31,8%. A Salerno città, l’affluenza definitiva delle ore 23 si è attestata al 31,10%. Un numero che segna un passo indietro significativo se confrontato con il dato della precedente elezione, che aveva registrato il 38,58%. Il trend negativo si conferma anche in altri centri nevralgici della provincia. A Cava de’ Tirreni, la seconda città della provincia per popolazione, la forbice è ancora più ampia: si è passati dal 52,17% della scorsa tornata a un attuale 36,43%.
Anche nell’Agro Nocerino Sarnese si registrano flessioni, seppur con numeri leggermente più alti rispetto alla media del capoluogo:
- Nocera Inferiore chiude al 37,61%, in calo rispetto al precedente 39,80%.
- Nocera Superiore registra il 39,40%, contro un dato storico del 43,10%.
- Baronissi, nella valle dell’Irno, si ferma al 35,37%, ben al di sotto del 42,55% precedente.
Il crollo nei comuni turistici e costieri
Particolarmente evidente è il calo di affluenza nei comuni della Costiera Amalfitana, dove i numeri si sono quasi dimezzati in alcuni casi. Ad Amalfi, l’affluenza si è fermata al 27,24%, un crollo verticale rispetto al 52,32% registrato in passato. Situazione analoga a Positano, dove ha votato solo il 26,54% degli aventi diritto, contro il 54,73% della precedente rilevazione. Anche Vietri sul Mare segue il trend negativo, scendendo dal 39,86% al 33,73%.
I comuni più virtuosi e quelli con l’affluenza minore
Nonostante il trend negativo, alcuni comuni hanno mantenuto percentuali di partecipazione più elevate rispetto alla media provinciale. La maglia rosa dell’affluenza, tra i dati pervenuti, spetta a Sant’Egidio del Monte Albino, che ha raggiunto il 46,22% alle ore 23, seguito da Corbara con il 42,96% e Siano con il 41,34%.
Sul versante opposto, si registrano percentuali minime nei piccoli centri, segnale forse di uno spopolamento o di una mancata mobilitazione dell’elettorato:
- Santomènna: l’affluenza è stata appena del 9,67%.
- Sacco: si è fermato al 12,65%.
- Piaggine: ha registrato il 15,49%.
Il calo nei centri costieri e nel cuore del Cilento
L’onda lunga dell’astensionismo non ha risparmiato il territorio a sud della provincia, colpendo con decisione i comuni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Anche in quest’area, l’analisi del voto definitivo delle ore 23 restituisce un quadro di generale flessione rispetto alla precedente tornata elettorale.
Ad Agropoli, porta del Cilento, l’affluenza si è fermata al di sotto del 30%, un dato inferiore rispetto al 34,39% registrato in passato. Ancora più marcato il calo a Castellabate, dove la partecipazione è crollata al 19,90%, ben lontana dal 31,30% della precedente elezione.
Spostandosi verso la parte meridionale della costa e l’interno, il trend negativo si conferma:
- Vallo della Lucania registra il 29,21%, in discesa rispetto al precedente 33,18%.
- Camerota si attesta al 20,09%, contro il 22,09% storico.
- Sapri chiude al 25,71%, perdendo diversi punti rispetto al 32,29% della scorsa volta.
- Casal Velino segna il 24,51%, quasi dimezzando il dato precedente del 46,62%.
I dati del Vallo di Diano
Anche nel comprensorio del Vallo di Diano la partecipazione al voto ha subito una sensibile contrazione. A Sala Consilina, il dato definitivo è del 30,64%, in calo rispetto al 32,93% precedente.
Uno dei cali più significativi in termini percentuali si registra a Polla, dove si è passati dal 49,23% della scorsa tornata a un attuale 32,40%. Anche la città di Teggiano non supera la soglia del trenta per cento, fermandosi al 25,72% (era al 29,79%) , mentre a Padula l’affluenza è scesa fino al 18,25%. Più a sud, Montesano sulla Marcellana chiude al 20,11%, in calo rispetto al 25,58% precedente.
La situazione negli Alburni e nei piccoli borghi
Nell’area degli Alburni e della Valle del Calore, Roccadaspide tiene meglio di altri ma registra comunque un segno meno, attestandosi al 34,74% rispetto al 36,00% passato. A Castelcivita ha votato il 32,22% degli aventi diritto, contro il 37,38% precedente, mentre Ottati si ferma al 33,78%.
Tra le pieghe dei dati emergono le difficoltà dei piccolissimi centri, spesso alle prese con lo spopolamento, dove l’affluenza è stata minima:
- Sacco: affluenza al 12,65%.
- Piaggine: affluenza al 15,49%.
- Valle dell’Angelo: affluenza al 23,94%.
In questo scenario di calo generalizzato, spicca il dato in controtendenza di Roscigno: il piccolo comune ha registrato un aumento della partecipazione, salendo al 32,24% rispetto al 28,62% della precedente elezione, rappresentando una delle rare eccezioni positive dell’intera area del Parco.
L’evoluzione del voto durante la giornata
L’analisi progressiva mostra come la partecipazione sia stata debole fin dalle prime ore del mattino. A Salerno, alle ore 12, si era recato alle urne solo l’8,20% degli elettori, salito al 25,60% alle ore 19. In provincia, picchi negativi si erano già visti in mattinata, come a Castelnuovo di Conza, dove alle 12 aveva votato addirittura solo lo 0,88% degli aventi diritto. Il dato finale conferma dunque una giornata elettorale segnata da un astensionismo diffuso, che diverrà certamente oggetto di analisi politica nelle prossime ore.

