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Oggi la Chiesa celebra la Solennità di San Cataldo. Il Santo è venerato a Pattano

Oggi la Chiesa celebra la Solennità di San Cataldo. Viene venerato nella piccola località di Pattano

A cura di Concepita Sica Pubblicato il 10 Maggio 2023
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San Cataldo

La vita di San Cataldo è un esempio di fede e di dedizione agli altri.

InfoCilento - Canale 79

La storia del Santo

Nato tra il 610-620 a Rachau, in Irlanda, da genitori cristiani, egli riceve da loro un’educazione improntata alla preghiera, all’obbedienza e allo spirito di sacrificio.

Dopo la morte dei genitori, San Cataldo dona tutta la sua eredità ai poveri e si mette alla sequela di san Cartago, abate di Rachau.

Uomo colto, generoso e di talento, San Cataldo viene ordinato sacerdote e poi vescovo da San Patrizio. Il popolo lo ama molto, ma ciò suscita l’invidia dei potenti.

A causa dei tanti miracoli compiuti, il re lo fa rinchiudere in prigione con l’accusa di praticare la magia. Dopo un sogno avuto dal sovrano ed il suo inveramento, il re decide di liberare San Cataldo e di donargli il vescovado di Rachau ed il ducato di Meltride.

Durante un pellegrinaggio in Terra Santa, mentre è in preghiera sul Santo Sepolcro, gli appare Gesù che gli chiede di andare a Taranto e di rievangelizzare la città diventata ormai di nuovo pagana: “Cataldo, recati a Taranto, ove la fede predicata dal mio primo apostolo, Pietro, sta ora in pericolo di perdersi del tutto.

Ti costituisco perciò Pastore di quei popoli che si trovano senza guida. Alle tue cure raccomando la chiesa tarantina: Vade Tarentum!”.

San Cataldo accetta la missione e giunge a Taranto, dove trascorre il resto della sua vita. Muore l’8 marzo 685 a Taranto e chiede che il suo corpo venga sepolto nella cappella di san Giovanni in Galilea, accanto alla cattedrale.

I miracoli attribuiti a San Cataldo

Dopo la sua morte, innumerevoli eventi prodigiosi avvengono: chi tocca il suo corpo viene guarito da ogni sorta di infermità e di sofferenza.

Il culto dopo la sua morte

Il culto di San Cataldo si diffonde rapidamente prima in tutta la Puglia e poi in tutta Italia.Nel 1071, l’arcivescovo di Taranto, Drogone, ordina la ricostruzione della chiesa demolita dai Saraceni durante la presa della città.

Il 10 maggio 1071, gli operai che stanno scavando urtano contro un sarcofago di marmo che emana un dolce profumo.

Viene ritrovato al suo interno un corpo perfettamente conservato e una croce pettorale su cui è inciso il nome “Cataldus”.

I tarantini dedicano a lui il luogo del ritrovamento e lo eleggono come patrono della città. Inoltre, il 10 maggio, giorno del ritrovamento del corpo di San Cataldo, viene scelto come data per la celebrazione della festa liturgica.

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