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La comunità di Stio in festa per il Santo patrono San Pasquale Baylon

La storia di San Pasquale Baylon e le tradizioni legate a questa festa

A cura di Concepita Sica
Pubblicato il 16 Maggio 2025
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San Pasquale Bylon

San Pasquale Baylón, Patrono del Regno delle Due Sicilie e co-patrono di Napoli San Pasquale Baylón, venerato in Spagna e in diverse regioni italiane, specialmente nel Sud, è riconosciuto come patrono delle opere e dei congressi eucaristici, oltre che dei cuochi, pasticcieri e donne nubili in cerca di marito.

La vita di San Pasquale Baylón

Nato a Torrehermosa, in Aragona, il 16 maggio 1540, giorno di Pentecoste, Pasquale Baylón crebbe in una famiglia modesta. Fin da giovane lavorò come garzone presso un allevatore di pecore, ma la sua profonda vocazione spirituale e l’amore per l’Eucaristia si manifestarono sin da bambino. Durante le lunghe ore trascorse al pascolo, dedicava tempo alla preghiera e imparava a leggere autonomamente con i libri di preghiere.

A diciotto anni chiese di entrare nel convento di Santa Maria di Loreto dei Frati Minori riformati da San Pietro Alcantara, ma dovette attendere due anni prima di essere ammesso. Il 2 febbraio 1564 fece la professione solenne dei voti, scegliendo di rimanere un semplice frate e non accedere al sacerdozio, non sentendosene degno. Il suo fervore religioso lo portò a trascorrere ore in adorazione davanti al tabernacolo e a vivere esperienze mistiche anche mentre svolgeva lavori quotidiani.

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Devoto alla Vergine Maria, che gli apparve, San Pasquale dedicò la sua vita alla diffusione della fede eucaristica. Anche con una cultura modesta, riuscì a difendere con forza la dottrina della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, affrontando oppositori e persino rischiando la vita nel suo viaggio a Parigi nel 1576. In seguito, scrisse un piccolo testo in difesa dell’Eucaristia e del ruolo del pontefice.

Nel maggio del 1592, durante la celebrazione della Messa, ebbe la rivelazione della sua imminente morte. Dopo aver visitato i poveri e i benefattori di Villa Real per l’ultima volta, si ammalò e morì all’alba del 17 maggio, giorno di Pentecoste.

Il Culto di San Pasquale

Beatificato nel 1618 da papa Paolo V e canonizzato nel 1690 da papa Alessandro VIII, San Pasquale fu proclamato patrono dei congressi eucaristici nel 1897 da papa Leone XIII. Le sue reliquie sono custodite a Villa Real, a Valencia.

Durante la guerra civile spagnola, le sue spoglie furono profanate e disperse, ma nel 1952 parte delle reliquie fu recuperata e conservata nel santuario a lui dedicato. La sua venerazione si diffuse nel XVI secolo grazie ai frati minori Alcantarini, che portarono il suo culto in Campania, a Portici e Napoli.

Un aspetto curioso della devozione a San Pasquale riguarda la tradizione di invocarlo per trovare marito, testimoniata da una preghiera popolare delle nubili: “San Pasquale Bailonne, protettore delle donne, mannateme nu marito, rubicondo e sapurito, comme a vuje tale e quale, gloriosissimo San Pasquale.”

Si lega al Santo anche la presunta origine del nome del dolce zabaione, derivato dal suo cognome (Baylon, Sanbaion, zabaione).

In Campania la devozione è particolarmente sentita: circa il 56,3% dei napoletani porta il nome “Pasquale” e il culto è radicato nella tradizione locale. Nelle raffigurazioni, San Pasquale appare con l’abito francescano, in adorazione del Santissimo Sacramento.

La Festa a Stio Cilento

San Pasquale è patrono di Stio Cilento, dove viene celebrato con grande fervore il 17 maggio e l’ultima domenica di agosto. La tradizione risale alla prima metà del XVIII secolo, promossa da un frate francescano del convento di Gioi.

Durante la festa, i neonati vengono vestiti con un abito francescano simile a quello del Santo, e partecipano alla processione tra le strade del paese. Durante la novena, i fedeli intonano canti in onore dell’Eucaristia, tra cui: “Oh Pasquale innamorato di Gesù Sacramentato, nel gustar quel Cibo Santo, ti struggesti tutto in pianto. Tu, con un santo e puro ardore, fa che bruci questo cuore: fa che impari a lacrimare nel venire al sacro altare.”

San Pasquale rappresenta un esempio di devozione autentica e un richiamo a riscoprire la fede eucaristica, fonte di pace interiore e gioia duratura in un mondo sempre più incerto.

TAG:Cilentosan pasquale baylonstio
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