Un dipendente del Comune di Eboli è stato condannato in primo grado per il reato di stalking ai danni della sua ex compagna. La sentenza, emessa dal giudice Valeria Campanile, ha stabilito una pena detentiva di 2 anni e 4 mesi di reclusione. Trattandosi di un imputato incensurato, la pena detentiva è stata tuttavia sospesa. La decisione giunge a conclusione di un procedimento legale che ha visto l’uomo imputato per una serie di azioni moleste e pressioni psicologiche denunciate dalla vittima.
I dettagli della sentenza e le misure accessorie
Oltre alla pena detentiva, la condanna in primo grado prevede una serie di oneri finanziari per il dipendente comunale. L’uomo è stato infatti condannato anche al pagamento delle spese processuali. Un altro aspetto cruciale della sentenza riguarda il risarcimento dei danni in sede civile a favore della parte lesa.
L’ammontare esatto di tale risarcimento non è stato stabilito contestualmente alla pena, ma verrà definito e quantificato in un procedimento separato.
L’iter delle indagini e l’uso del braccialetto elettronico
L’indagine che ha portato alla condanna in primo grado era stata avviata nel maggio 2025. Tutto è partito dalla denuncia presentata dalla donna, la quale segnalava molestie e pressioni psicologiche da parte dell’ex partner. La gravità delle condotte contestate aveva portato all’applicazione di una misura cautelare significativa: nel corso delle indagini, infatti, all’imputato era stato applicato un braccialetto elettronico. Questo dispositivo ha rappresentato un deterrente essenziale e un meccanismo di controllo a tutela della sicurezza della donna durante le fasi preliminari del processo.