• Live TV Canale 79
  • Pubblicità
Notifiche
Logo InfoCilento
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Sport
  • Tv – Canale 79
  • Eventi
  • Giovani
  • Turismo
  • Contattaci
  • Preferiti
Logo InfoCilento
Notifiche
Cerca un articolo
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Sport
  • Tv – Canale 79
  • Eventi
  • Giovani
  • Turismo
  • Contattaci
  • Preferiti
Seguici

Eboli, dipendente comunale condannato per stalking

Dipendente del Comune di Eboli condannato a 2 anni e 4 mesi (pena sospesa) in primo grado per il reato di stalking contro l'ex compagna. Le indagini avviate nel 2025

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 10 Ottobre 2025
Condividi
Tribunale di Salerno

Un dipendente del Comune di Eboli è stato condannato in primo grado per il reato di stalking ai danni della sua ex compagna. La sentenza, emessa dal giudice Valeria Campanile, ha stabilito una pena detentiva di 2 anni e 4 mesi di reclusione. Trattandosi di un imputato incensurato, la pena detentiva è stata tuttavia sospesa. La decisione giunge a conclusione di un procedimento legale che ha visto l’uomo imputato per una serie di azioni moleste e pressioni psicologiche denunciate dalla vittima.

I dettagli della sentenza e le misure accessorie

Oltre alla pena detentiva, la condanna in primo grado prevede una serie di oneri finanziari per il dipendente comunale. L’uomo è stato infatti condannato anche al pagamento delle spese processuali. Un altro aspetto cruciale della sentenza riguarda il risarcimento dei danni in sede civile a favore della parte lesa.

L’ammontare esatto di tale risarcimento non è stato stabilito contestualmente alla pena, ma verrà definito e quantificato in un procedimento separato.

L’iter delle indagini e l’uso del braccialetto elettronico

L’indagine che ha portato alla condanna in primo grado era stata avviata nel maggio 2025. Tutto è partito dalla denuncia presentata dalla donna, la quale segnalava molestie e pressioni psicologiche da parte dell’ex partner. La gravità delle condotte contestate aveva portato all’applicazione di una misura cautelare significativa: nel corso delle indagini, infatti, all’imputato era stato applicato un braccialetto elettronico. Questo dispositivo ha rappresentato un deterrente essenziale e un meccanismo di controllo a tutela della sicurezza della donna durante le fasi preliminari del processo.

TAG:eboli
Condividi questo articolo
Facebook Whatsapp Whatsapp Threads Copia Link
Nessun commento Nessun commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LEGGI ANCHE:

Bici e monopattini elettrici

Battipaglia: controlli su bici elettriche e monopattini, scattano le sanzioni

Processo Alfieri

Processo Franco Alfieri, nuova udienza a Vallo della Lucania: verso la fase istruttoria

Ambulanza

Paura ad Ascea, personale del 118 aggredito dal figlio di un paziente

Mostra di più
  • Redazione
  • Contattaci
  • Pubblicità
  • Collabora
  • Come vederci
  • Scarica l’app
  • Newsletter
  • Privacy
  • Facebook
  • X
  • Youtube
  • Google news
  • Instagram
  • Linkedin

© Copyright 2025 InfoCilento, registrazione Tribunale di Vallo della Lucania nr. 1/09 del 12 Gennaio 2009. Iscrizione al Roc: 41551. Editore: Domenico Cerruti – Proprietà: Red Digital Communication S.r.l. – P.iva 06134250650. Direttore responsabile: Ernesto Rocco | Tutti i contenuti di questo sito sono di proprietà della casa editrice, testi, immagini, video o commenti, non possono essere utilizzati senza espressa autorizzazione. Per le notizie o fotografie riportate da altre testate giornalistiche, agenzie o siti internet sarà sempre citata la fonte d’origine. Dove non sia stato possibile rintracciare gli autori o aventi diritto dei contenuti riportati, i webmaster si riservano, opportunamente avvertiti, di dare loro credito o di procedere alla rimozione. La redazione non è responsabile dei commenti presenti sul sito o sui canali social. Non potendo esercitare un controllo continuo resta disponibile ad eliminarli su segnalazione qualora gli stessi risultino offensivi e/o oltraggiosi. Relativamente al contenuto delle notizie, per eventuali contenuti non corretti o non veritieri, è possibile richiedere l’immediata rettifica a norma di legge.