
Dopo la notizia del sequestro di due lotti di terreno in località Cenito, nel territorio comunale di Castellabate, disposto dal G.I.P. su richiesta della Procura di Vallo della Lucania, arriva la forte precisazione di Giuseppe Rainone, proprietario degli immobili presenti in Via Cerza di Ferro
Attraverso una nota ufficiale, Rainone ha voluto fornire la propria versione dei fatti e chiarire la posizione personale, precisando che tra gli indagati figurano anche semplici acquirenti degli immobili, tra cui lo stesso Rainone, “che non hanno mai effettuato né richiesto alcuna trasformazione, frazionamento o intervento edilizio sulle proprietà oggi oggetto di indagine”.
“Gli immobili in questione – spiega Rainone – “sono stati acquistati in fase di costruzione e consegnati solo alla completa ultimazione delle opere, sulla base di atti notarili regolarmente stipulati e corredati da tutte le autorizzazioni e i titoli edilizi rilasciati dagli enti preposti”.
L’acquirente, poi si sofferma sul perché tali eventuali irregolarità vengano contestate soltanto oggi, “a distanza di circa otto anni dalla costruzione e dalla consegna delle abitazioni, quando all’epoca sarebbe stato possibile verificarle e intervenire”.
Rainone sottolinea inoltre che la documentazione tecnica e urbanistica è stata “esaminata da professionisti, notai e periti bancari, che ne hanno attestato la conformità ai fini delle compravendite e delle operazioni di mutuo”.
Per quanto riguarda la presunta “struttura ricettiva” citata nelle indagini, Rainone precisa che “gli immobili oggetto di indagine sono appartamenti ad uso residenziale, mentre l’unica struttura temporanea utilizzata a fini stagionali è stata smontata e rimossa ben prima della scadenza dei termini consentiti per la stagione estiva”.
Infine, l’uomo ha ribadito la propria fiducia nella Magistratura, dichiarando di non aver mai commesso alcun illecito: “Non ho nulla da nascondere, né ho mai commesso reati di lottizzazione, frazionamento o altro genere. Ho sempre agito in buona fede e nel rispetto delle leggi. Mi firmo con nome e cognome perché credo nella trasparenza e nella giustizia.”