Su disposizione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, i militari del Nucleo Carabinieri Parco di Castellabate hanno eseguito un significativo decreto di sequestro. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari (GIP), ha riguardato due distinti lotti di terreno situati nel comune di Castellabate, in una zona di particolare pregio ambientale. Le aree ricadono all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e sono altresì vincolate dal Piano Territoriale Paesistico Cilento-Costiero.
Dettagli sui lotti di terreno interessati
Il primo lotto sottoposto a sequestro si estende per circa 4.400 metri quadrati e ospita una struttura ricettiva. Questa è composta da un fabbricato principale sviluppato su due livelli, oltre a diversi manufatti accessori, tettoie e un’ampia area esterna pertinenziale.
Il secondo lotto è di dimensioni inferiori, misurando 1.006 metri quadrati, e include un fabbricato ad uso abitativo sviluppato su un solo livello, con annessa la relativa area di pertinenza. Entrambe le aree rappresentano il fulcro delle indagini condotte dalla Procura.
Illecito urbanistico e frazionamento artificioso
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura, gli indagati avrebbero realizzato un complesso edilizio abusivo agendo su aree originariamente destinate all’uso agricolo. L’accusa principale verte sull’aver operato un “frazionamento artificioso delle particelle catastali” e sull’aver ottenuto titoli edilizi che sono stati successivamente ritenuti illegittimi.
Tali condotte avrebbero portato alla trasformazione dell’area agricola in un “vero e proprio insediamento turistico-residenziale”. Le opere realizzate, in violazione della destinazione rurale dei terreni, avrebbero causato, secondo gli inquirenti, un “profondo stravolgimento dell’assetto urbanistico della zona, considerata di particolare pregio ambientale”.
Difformità edilizie rispetto ai progetti autorizzati
Oltre alle presunte gravi irregolarità di natura urbanistica e paesaggistica, gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato anche specifiche difformità edilizie rispetto ai progetti che erano stati approvati. In sostanza, le indagini hanno portato a contestare la costruzione di strutture che risulterebbero differenti da quelle che erano state previste e autorizzate nei titoli edilizi concessi. Il sequestro mira ora a interrompere l’ulteriore aggravamento delle violazioni in attesa degli sviluppi del procedimento giudiziario.