«L’Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo» (DS 3903). Con queste parole, il 1° novembre 1950, Papa Pio XII proclamò il dogma dell’Assunzione di Maria Santissima al cielo, al termine di un lungo percorso di studi e fervente devozione.
Il privilegio concesso a Maria consiste nella glorificazione totale, in anima e corpo, a somiglianza del Figlio. Questa verità di fede ha attraversato i secoli, radicandosi nella teologia, nella predicazione, nella liturgia e nella devozione popolare. Le numerose parrocchie dedicate alla Vergine Assunta testimoniano l’ampia accoglienza di questa dottrina ben prima della sua definizione ufficiale.
Un cammino secolare verso il dogma
La proclamazione del dogma fu il culmine di un lungo processo di consenso ecclesiale. Le prime testimonianze si trovano nei testi dei Padri della Chiesa, come Efrem il Siro, Epifanio di Salamina, San Gregorio di Tours e San Giovanni Damasceno, oltre che negli scritti apocrifi e liturgici.
Già nel VI secolo, in Oriente, si celebrava una festa dedicata al “transito” di Maria. L’imperatore Maurizio, nel VII secolo, la estese a tutto l’impero, fissandola al 15 agosto. In Occidente, la celebrazione fu introdotta a Roma da Papa Sergio I e si diffuse gradualmente in Europa tra l’VIII e il IX secolo.
Mentre la liturgia si sviluppava con entusiasmo, la riflessione teologica procedeva con maggiore cautela. Tuttavia, grazie ai teologi della Scolastica, in particolare della Scuola francescana, la dottrina dell’Assunzione trovò solide basi. Tra i sostenitori vi furono Sant’Alberto Magno, Sant’Antonio da Padova, San Bonaventura e San Bernardino da Siena.
Scrive Sant’Antonio da Padova: «Il luogo dove il Signore pose i suoi piedi fu la beata Vergine dalla quale prese l’umanità. Questo luogo è stato dal Signore glorificato, esaltando Maria al di sopra dei cori angelici…».
Dalla seconda metà del XV secolo, si affermò l’idea che fosse imprudente non ammettere una dottrina così ampiamente celebrata. Dopo il dogma dell’Immacolata Concezione (1854), il consenso sull’Assunzione crebbe, portando a sette congressi dedicati e alla consultazione dell’episcopato che precedette la proclamazione del 1950.
Le ragioni teologiche dell’Assunzione
La dottrina si fonda sulla speciale relazione tra Maria e Gesù. Maria è unita al Figlio nella concezione, nella vita pubblica e nella Passione. Le argomentazioni teologiche, basate sulla Scrittura, si articolano così:
- Assunta perché Immacolata: esente dal peccato originale, Maria non subisce la corruzione della morte.
- Assunta perché Madre di Dio: la carne condivisa con Cristo implica una sorte gloriosa simile.
- Assunta perché sempre Vergine: l’incorruttibilità del suo corpo è costante.
- Assunta perché associata a Cristo: partecipa pienamente alla vittoria sul peccato e sulla morte.
Il 15 agosto: fede e tradizione
Il giorno dell’Assunzione, il 15 agosto, coincide con la festa di Ferragosto. In molte località, la ricorrenza mariana è vissuta con grande intensità: pellegrinaggi, processioni e tradizioni locali animano i santuari dedicati alla Vergine.
Nel Cilento, due luoghi sono particolarmente significativi: il Santuario della Madonna del Granato a Capaccio e quello della Madonna del Monte Gelbison.
Il Santuario della Madonna del Granato
Situato su uno sperone roccioso, il Santuario domina la pianura del Sele, offrendo una vista che spazia da Agropoli al Golfo di Salerno. La festa del 15 agosto è tra le più sentite della zona, legata all’antica Basilica Cattedrale dedicata all’Assunta.
Fonti storiche attestano la presenza di una cattedrale già nel X secolo. Dopo la distruzione di Capaccio nel 1246, la sede vescovile fu trasferita, ma il Santuario mantenne la sua importanza. Restaurato nel XVIII secolo, fu dichiarato Santuario Mariano nel XIX secolo e nel 1992 elevato a Santuario Diocesano.
La statua della Madonna, raffigurata con una melagrana, richiama la simbologia cristiana dell’unità nella fede. L’attuale immagine è una copia dell’originale, distrutta in un incendio nel 1912.
Il pellegrinaggio del 15 agosto
All’alba, i pellegrini salgono a piedi verso il Santuario, portando le “cente”: strutture votive decorate con fiori e candele, segno di gratitudine per le grazie ricevute.
I canti popolari accompagnano il cammino: “Quando cammino mi sento una gioia. E da Maria mi sento chiamà…”.
Lo stesso spirito anima i pellegrinaggi verso altri santuari della diocesi, come quello della Madonna del Monte Gelbison, dove si radunano le “compagnie” con stendardi e offerte votive.
Celebrazioni nel Cilento
Il 15 agosto è un giorno di festa in tutto il territorio. A Santa Maria di Castellabate, la statua della Madonna a Mare viene portata in processione per le vie del borgo. A Valle Cilento, si celebrano i festeggiamenti in onore della “Madonna delle Valletelle”, la cui statua è custodita nell’omonima chiesa.