Vincenzo De Luca vive giorni di attesa, tecnicamente con la valigia in mano, in una fase di transizione che durerà fino alla proclamazione ufficiale degli eletti. Nonostante la sua lista “A testa alta” si sia posizionata come quinta forza per numero di consiglieri, eleggendone quattro, il governatore uscente mantiene poteri sul presente ma non sul futuro della Regione.
Le ambizioni dei “deluchiani”, che puntavano a ottenere la vicepresidenza della giunta guidata da Roberto Fico o assessorati strategici come i Trasporti, si scontrano con la realtà politica emersa dalle urne. Sulla loro strada trovano infatti l’opposizione di Mario Casillo: forte di un ampio consenso nel Partito Democratico e in termini di voti personali, l’esponente dem reclama per sé entrambe le posizioni ambite dai fedelissimi dell’ex presidente. Anzi, sarebbe già certo della vicepresidenza.
Il veto sui fedelissimi e l’ipotesi Ettore Cinque
Le trattative per la composizione dell’esecutivo sembrano escludere figure chiave della passata amministrazione. Luca Cascone, ex presidente della commissione Trasporti e rieletto a Salerno, non appare tra i papabili proprio per la sua eccessiva vicinanza allo “sceriffo”.
Discorso analogo per Fulvio Bonavitacola, storico braccio destro con delega all’Ambiente: affidargli un assessorato di peso verrebbe letto come una continuità diretta con la gestione precedente, consegnando di fatto le chiavi della giunta al governatore uscente. Anche la riconferma di Lucia Fortini alla Scuola appare difficile in caso di ingresso di Casillo, così come quella del salernitano Corrado Matera.
L’unica opzione di continuità concreta sembra essere quella di Ettore Cinque. Tuttavia, la sua permanenza è legata alle decisioni dell’economista Carmelo Petraglia: se quest’ultimo accettasse l’incarico, si aprirebbe il problema della delega al Bilancio. In caso contrario, Cinque potrebbe mantenere il suo ruolo.
I tempi della proclamazione e i nervosismi nel campo largo
La prossima settimana si rivelerà cruciale per definire la squadra di governo. L’obiettivo temporale per la proclamazione è fissato per la prossima settimana.
Tuttavia, il clima nel “campo largo” non è privo di tensioni. Anche Clemente Mastella ha sbottato per la possibilità che la giunta sia composta principalmente da tecnici.
Il totonomi per la nuova giunta
Sul tavolo delle trattative circolano diversi nomi per completare l’organigramma. Si è discusso del profilo di Gilda Sportiello, parlamentare e coordinatrice napoletana del M5S, ipotesi che però richiederebbe le sue dimissioni dal Parlamento. Per quanto riguarda Ciro Borriello, spin doctor della campagna elettorale, l’orientamento sembra essere quello di un ruolo da capo di gabinetto, evitando la competizione diretta per un assessorato.
Tra le figure stimate in modo trasversale dal centrosinistra spicca Paolo Siani, vicino sia ai dem che ai pentastellati. Altri nomi in lizza sono il sindaco di Portici, Enzo Cuomo (PD), e il renziano Tommaso Pellegrino, candidato non eletto con Casa Riformista. Per quanto riguarda l’Alleanza Verdi e Sinistra, il confronto interno è aperto: dovrebbe spettare alla componente dei Verdi indicare un assessore, con la co-portavoce di Europa Verde, Fiorella Zabatta, che sta spingendo fortemente per ottenere l’incarico.
Intanto Martedì 9 dicembre Roberto Fico sarà ufficialmente proclamato presidente, avviando il suo percorso alla guida della regione Campania.
