I dati preliminari diffusi dall’INAIL relativi ai primi sette mesi del 2025 mostrano un andamento positivo per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro in Italia. Le denunce di infortunio sono diminuite dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, attestandosi a 244.495 casi, a fronte dei 247.389 dell’anno precedente. Anche i decessi sul lavoro hanno registrato una leggera flessione, calando dello 0,7%, con 432 segnalazioni contro le 435 del 2024.
Analisi per sesso, nazionalità ed età
Un’analisi più dettagliata rivela dinamiche differenziate all’interno del calo generale. La diminuzione delle denunce di infortunio riguarda esclusivamente la componente maschile, che ha visto una flessione del -2,1% (da 170.071 a 166.522 casi), mentre per le donne si registra un aumento dello 0,8% (da 77.318 a 77.973).
In termini di nazionalità, le denunce dei lavoratori italiani sono scese del -2,1%, al contrario di quelle dei lavoratori stranieri che hanno registrato un incremento dell’1,8%.
Per quanto riguarda le fasce d’età, il calo più significativo si osserva tra i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 59 anni (–2,3%). Tuttavia, le denunce mostrano un notevole aumento, pari al 6,5%, nella fascia di età superiore ai 59 anni.
Aumento delle patologie professionali e degli infortuni in itinere
Nonostante il calo degli infortuni e dei decessi, emerge una preoccupante tendenza relativa alle patologie professionali, che sono aumentate del 9,9%, raggiungendo un totale di 59.857 denunce. Anche gli infortuni “in itinere”, ovvero quelli avvenuti durante il tragitto casa-lavoro e viceversa, sono in crescita, con un aumento delle denunce dell’0,9% e, in particolare, un forte incremento dei casi mortali, che hanno segnato un +24,4%. Questi dati indicano che, sebbene gli infortuni diretti sul posto di lavoro siano in diminuzione, persistono rischi significativi legati alla mobilità e all’esposizione a fattori che causano malattie professionali.