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Zampogne e zampognari tra storia e tradizione cilentana. Ecco le origini e le curiosità

La tradizione delle zampogne e degli zampognari nel Cilento, vediamo insieme le origini che sono molto lontane, tutte le curiosità

A cura di Maria Fraiese
Pubblicato il 17 Dicembre 2022
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Tutti, o quasi, al Natale associamo la figura di Babbo Natale, decorazioni, luminarie e addobbi di ogni genere, ma quando pensiamo al periodo natalizio, subito, la nostra mente, ci riporta indietro nel tempo…alle antiche tradizioni come suonare la zampogna.

La zampogna e gli zampognari e il Cilento

Nel Cilento, e in particolare in alcuni piccoli borghi come Monteforte, Trentinara, Novi Velia, Castelnuovo Cilento e molti altri, viene suonata ancora oggi. Come anche nel Vallo Di Diano, a Caggiano, Monte San Giacomo, Colliano.

L’attesa del Natale in tutta la Campania e nel Cilento, ha il suono della zampogna. Sono le note che provengono da questo strumento a scandire l’inizio del periodo natalizio.

Ma vediamo cos’è e le origini della zampogna

Si tratta di uno strumento formato da canne che si innestano in un sacco di pelle che svolge la funzione di camera d’aria.

Il sacco è realizzato in pelle di capra o pecora e da una o più canne nelle quali soffia lo zampognaro.

Le sue origini sono molto antiche. La prima zampogna della quale abbiamo notizia risale al I secolo d. C.: Svetonio, storico latino, racconta che Nerone aveva pubblicamente promesso che avrebbe suonato “l’utricularius”, in caso di vittoria.

Quest’ultimo indica un otre di cuoio e potrebbe essere proprio la zampogna.

Anche Dione Crisostomo, greco e contemporaneo di Svetonio, attesta che Nerone “sapeva come suonare la canna e come comprimere col braccio il sacco“.

Questo strumento poteva essere stato importato dall’Asia. In età medievale e moderna si assiste ad un ulteriore sviluppo della zampogna.Secondi alcuni invece, il termine “zampogna” deriva da latino symphōnĭa e dal greco συμϕωνία (sumfonia) che significa “sinfonia di suoni, concerto”.

La zampogna da innumerevoli anni accompagna con la sua dolce melodia i canti del Natale ma anche pastorali e tarantelle.

Spesso è adornata con nastri colorati, soprattutto rossi, con funzione apotropaica.

La zampogna e le origini legate al Regno di Napoli

La tradizione degli zampognari vede la luce a metà del Settecento nel Regno di Napoli , come accompagnamento musicale alle preghiere di Sant’Alfonso Maria de Liguori.

Attraverso queste composizioni, l’avvocato-prelato trasmetteva ai bambini e alle persone disagiate i fondamenti del cristianesimo.

A lui si deve la composizione del canto natalizio “Tu scendi dalle stelle” divenuta melodia per eccellenza nel repertorio degli zampognari.

L’esibizione di questi pastori-musicisti si è così radicata nella tradizione natalizia partenopea tanto da arrivare ad occupare un ruolo fisso e fondamentale tra le statuine del presepe.

Si racconta che il primo a collocare le statuette degli zampognari su un presepe sia stato San Francesco d’Assisi.

Simbolo di umiltà e genuinità, tradizione e legame forte con le radici, gli zampognari riportano a quel sentimento intimo e puro per un Natale vissuto all’insegna della semplicità, accompagnato da una melodia che scalda gli animi e il cuore.

Un’antica tradizione da custodire e da tramandare alle future generazioni, affinché questa tradizione non abbia mai fine.

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TAG:nataletradizioni
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