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Chiusura del Lungomare di Agropoli: prosegue la polemica

Ancora polemiche per la chiusura del Lungomare. Il titolare di un'attività: "a breve saremo tutti costretti a trovarci un altro lavoro"

A cura di Arturo Calabrese
Pubblicato il 25 Giugno 2020
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AGROPOLI. Poca gente in strada, caos e traffico nelle vie parallele, percorsi alternativi poco praticabili e auto che, nonostante i divieti, percorrevano il lungomare chiuso al traffico.
Questo è stato il risultato del primo fine settimana agropolese che ha visto l’interdizione al traffico veicolare sul Lungomare San Marco, diventato, per l’occasione, un’area pedonale. Sul caso continuano le polemiche.

Tra i più inviperiti, nonché colui che da sempre lotta per costruire un progetto turistico-commerciale, è il negoziante Umberto Anaclerico, famoso anche per le sue doti istrioniche e le partecipazioni a film al fianco di importanti attori. L’uomo gestisce un’attività commerciale in Via Risorgimento, arteria che fa da porta al Lungomare, pubblica un video su facebook, campo in cui eccelle, al contrario del sindaco Coppola: «Non è possibile – dice – così facendo hanno ucciso il commercio. Chiudere una strada di tale importanza vuol dire bloccare un intero paese condannando a morte chi campa di commercio».

Il provvedimento del sindaco viene bocciato anche dai ristoratori i quali, nelle intenzioni dell’amministratore, avrebbero ricevuto dei benefici dalla chiusura del lungomare: «Paradossalmente abbiamo avuto una diminuzione degli introiti – dice il proprietario di una paninoteca – la situazione era grave già di per sé ed oggi abbiamo perso anche quel poco che si era salvato».

L’imprenditore solleva anche un altro aspetto: «in piena emergenza sanitaria – spiega – il Comune aveva annunciato che avremmo avuto maggior spazio per tavoli e sedie a titolo gratuito, invogliando il commerciante ad investimenti in attrezzature e pubblicità. Ad oggi le nostre richieste non hanno avuto risposte e qualcuno ha davvero acquistato sedie e tavolini. E se il sindaco decidesse di non chiudere più il lungomare? – si chiede – promesse non mantenute e commercio sempre più in ginocchio. Così facendo – termina – a breve saremo tutti costretti a trovarci un altro lavoro».

I timori dell’uomo non sono del tutto infondati: la chiusura del lungomare nello scorso fine settimana era una prova e l’esito negativo potrebbe far cambiare le idee al sindaco. Ora a peggiorare la situazione l’istituzione di stalli per la sosta a pagamento nel parcheggio Padre Giacomo Selvi che però dovrebbe riguardare solo i non residenti.

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