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Titolari di bar e ristoranti cilentani contro De Luca: “Siamo in ginocchio”

Bar, ristoranti, pasticcerie ed altre gastronomie in crisi. Anche l'Uncem attacca De Luca: decisione assurda, crea sconcerto e danno

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 2 Maggio 2020
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«Il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso che dobbiamo chiudere tutti. Di questo passo lo faremo e aspetteremo che ci paghi lui lo stipendio a fine mese». E’ quanto sostiene un ristoratore cilentano dopo l’ordinanza di ieri sera con la quale il presidente De Luca ha disposto il divieto dell’asporto dal prossimo 4 maggio, come invece prevedeva il DCPM del Governo (leggi qui). Insomma si alle consegne a domicilio con ordinazione telefonica o on line, no al ritiro presso l’attività

Gastronomie in crisi: De Luca ci ha stancato

Il malcontento è comune: «Ora basta, le sue battute non fanno più ridere, ci ha stancato». Dice il titolare di un bar. L’ira è tanta. Molte attività, infatti, avevano già avviato le operazioni di sanificazione e le altre procedure necessarie per poter riaprire dal 4 maggio». Bar, ristoranti, pasticcerie ed altre attività di gastronomie sono in crisi: «Ci ha messo in ginocchio, inutile aggiungere altro».

La rabbia dell’Uncem

Anche Vincenzo Luciano, presidente Uncem Campania, ha manifestato il suo malcontento. «L’ultimo DPCM consente, per alcune categorie, l’asporto a partire dal prossimo 4 maggio. L’ordinanza regionale 41 la vieta.
Tanti si sono organizzati nei giorni scorsi affrontando spese importanti (dalla sanificazione, all’acquisto di merce, e altro), per il servizio che ora è stato vietato. Questa decisione è assurda, crea sconcerto e ulteriore danno, soprattutto nei nostri comuni interni e di montagna».
Di qui l’appello a rivedere tale punto dell’ordinanza.

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