La situazione secondo i dati Istat
Le indagini relative alĀ rischio idrogeologico,Ā in una regione geologicamente āgiovaneā come la Campania, ā che ĆØ, quindi per natura, soggetta a modificheĀ degli assetti geologico-strutturali, geomorfologici, idrogeologici e geologico-tecnici ā hanno restituitoĀ dati allarmanti, soprattuttoĀ a causa delle azioni ā dirette e indirette ā dellāuomo.
Si pensi soltanto allāaltissimo numero di incendi dolosi che, nei mesi estivi, come una vera e propria āĀ mattanza ambientaleā, hanno fagocitatoĀ ettari di macchia mediterranea, dal Vesuvio al Cilento, aggravando una situazione geologica giĆ fragile e compromessa.Ā
Nel Cilento, la situazione più critica, stando ai dati Istat, ĆØ registrata a Capaccio Paestum, Roccadaspide, Castellabate, Centola, Camerota, Sala Consilina, Padula. Ā
SeguonoĀ Montano Antilia, Celle di Bulgheria, Torre Orsaia e San Giovanni a Piro.
Valori preoccupanti, ancora, per i Comuni di Giungano, Agropoli e Perdifumo.
La situazione miglioraĀ per alcuni Comuni dellāinterno āĀ Trentinara, Felitto, Monteforte Cilento, Magliano Vetere, Sacco, Teggiano, Monte San Giacomo, Laurino, Moio della Civitella, Roccagloriosa, Alfano āĀ e della costa āĀ Ascea, Pisciotta āĀ .Ā
Queste, invece, le zone più sicure: Pertosa, Petina, Atena Lucana, Bellosguardo, Prignano Cilento, Perito, Lustra, Valle Dellā Angelo, Buonabitacolo, Casalbuono e Ispani.Ā