CAMEROTA. Cala del Cefalo, lungo la costa tra Palinuro e Marina di Camerota, uno degli angoli di litorale del territorio, rischia seriamente di scomparire. A lanciare lโallarme รจ il professore dellโuniversitร Federico II, Franco Ortolani. Giร lo scorso anno, infatti, una mareggiata causรฒ una modificazione dello stato dei luoghi e il rischio che il fenomeno si ripeta, creando questo volta danni maggiori, รจ alto.
โLa mareggiata che ha investito le coste cilentane tra il 20 e 22 gennaio 2014 โ spiega Ortolani โ ha causato danni irreversibili alla spiaggia della Cala del Cefaloโ che giร nellโultimo decennio โEโ stata intaccata dalle mareggiate che hanno ridotto sensibilmente lo spessore dei sedimentiโ.
โAltre mareggiate simili โ avverte Orolani โ daranno un gravissimo colpo allโintera Cala del Cefalo e alle aree ambientalmente protette retrostantiโ.
Da qui emerge lโimportanza di intervenire, con un โRestauro geoambientale della spiaggia utilizzando i sedimenti accumulatisi nelle ultime decine di anni nel fondo valle Mingardo, naturalmente nellโambito di un progetto ecocompatibile messo a punto con i rappresentanti responsabili delle varie istituzioni competentiโ.
Gli interventi, in particolare, andrebbero effettuati utilizzando i sedimenti che il fiume Mingardo, soggetto a prosciugamento nella stagione estiva, non trasporta piรน lungo il litorale.
โMentre la spiaggia della Cala del Cefalo sta progressivamente scomparendo per insufficiente alimentazione fluviale di sedimenti โ sottolinea Ortolani โ poco a monte si stanno accumulando i sedimenti che dovrebbero alimentarla, sedimenti che lโattuale regime fluviale, in relazione alle condizioni climatiche e agli interventi antropici realizzati, non riesce a veicolare fino al mareโ.
Questo fenomeno, secondo il docente della Federico II, andrebbe frenato poichรฉ il rischio รจ che si aggravi โLโerosione della spiaggia e aumentino i problemi di degrado per le aree protette e le attivitร balneari con una prevedibile decrescita socio-economicaโ.
Di qui la richiesta di un intervento nella zona che possa ripristinare โLa morfologia esistente alcune decine di anni faโ. Il tutto andrebbe realizzato utilizzando i sedimenti che si sono accumulati e che non giungeranno mai a mare, con lโattuale condizione climatica e sistemazioni fluviali. Questi, spiega Ortolani โPossono essere prelevati meccanicamente e trasportati a mare riproducendo la morfologia fluviale e della spiaggia di alcune decine di anni fa. Ripascimento, praticamente, a chilometro zero!โ.