Nato a Barletta il 28 giugno 1952, Pietro Mennea è un nome che risuona nella storia dell’atletica leggera italiana e mondiale. Soprannominato “La freccia del Sud”, è rimasto l’unico atleta a competere in quattro finali olimpiche consecutive sui 200 metri, un percorso iniziato a Monaco 1972 e concluso a Los Angeles 1984. La sua carriera è stata costellata da successi, culminati con l’Ordine Olimpico nel 1997 e l’ingresso nella Hall of Fame FIDAL.
Il record che ha fatto la storia
Il 12 settembre 1979 è una data scolpita nella memoria dello sport. A Città del Messico, Mennea ha stabilito il record mondiale dei 200 metri con il tempo di 19″72, un primato che ha resistito per quasi tre decenni. In quella stessa settimana, il campione ha conquistato ben 12 primati tra mondiali, europei e italiani.
Un legame profondo con il Cilento
Oltre ai successi in pista, Pietro Mennea ha lasciato un’eredità significativa al di fuori del mondo sportivo. Cittadino onorario di Agropoli, ha coltivato un forte legame con la città. Insieme a Roberto Funiciello, presidente della Libertas Agropoli, ha promosso l’Half Marathon Agropoli-Capaccio Paestum, un evento di grande rilievo per la comunità. In suo onore, il 24 ottobre 2015, lo Stadio Guariglia di Agropoli ha intitolato la pista d’atletica a suo nome, in una cerimonia alla quale hanno preso parte le autorità locali, la FIDAL e la moglie, Manuela Olivieri.
Oltre l’atleta, un uomo di talenti multipli
La vita di Mennea non si è limitata all’atletica. Ha incarnato la figura di un uomo versatile e determinato. Figlio di una famiglia umile, ha saputo costruirsi una carriera straordinaria, conquistando un oro e due bronzi alle Olimpiadi, oltre a numerose altre medaglie a livello mondiale ed europeo. Ma non è tutto: è stato anche un insegnante di educazione fisica, avvocato, curatore fallimentare e politico, ricoprendo la carica di europarlamentare dal 1999 al 2004 con I Democratici. Ha inoltre ricoperto il ruolo di direttore generale della Salernitana durante la stagione 1998-1999. Scomparso prematuramente nel 2013, a 60 anni, a causa di un tumore al pancreas, Pietro Mennea continua a essere un esempio di determinazione e passione per le nuove generazioni.