Si apre oggi un capitolo cruciale per il caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso 15 anni fa. L’udienza preliminare, fissata per le 9 di oggi, 16 settembre, presso il tribunale di Salerno, rappresenta un momento importante nella ricerca di giustizia per la morte del primo cittadino, noto come il “sindaco pescatore”.
Cinque persone sono state rinviate a giudizio in questo processo. Tra gli accusati figurano il colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo e il brigadiere Lazzaro Cioffi, suo stretto collaboratore.
L’elenco include anche l’imprenditore di Scafati Giuseppe Cipriano, insieme ai boss Romolo Ridosso e Giovanni Cafiero. Le accuse a loro carico, a vario titolo, sono di concorso in omicidio con metodo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. Sebbene il processo sia finalmente iniziato, l’identità dell’esecutore materiale dell’omicidio rimane ancora sconosciuta, con le indagini che proseguono. L’arma del delitto non è mai stata ritrovata e le carte relative all’inchiesta sono rimaste secretate per lungo tempo.
Diverse associazioni hanno già espresso l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento. Tra queste, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), presieduta da Manfredi, l’ASMEL (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali) e la Fondazione Pol.i.s., istituita dalla Regione Campania a sostegno delle vittime innocenti di reati. Anche l’Associazione Antiracket-Antiusura “Emergenza Legalità” di Salerno sarà presente. Un appello significativo è stato lanciato da Dario Vassallo, fratello della vittima, che ha più volte sollecitato la costituzione di parte civile da parte dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri, sottolineando la necessità di un impegno istituzionale diretto per fare luce su questa tragica vicenda.