La Festa di San Bartolomeo di Pellare e la Fiera della Frecagnola di Cannalonga sono state inserite nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale (IPIC) della Regione Campania, un riconoscimento che celebra l’identità e la storia di una comunità.
L’incontro a Moio della Civitella
Nella serata di ieri, nell’antica Chiesa di San Bartolomeo di Pellare, si è tenuto un incontro – organizzato dal Polo Museale “Prof. Giuseppe Stifano” congiuntamente con i Comuni di Moio e Cannalonga e con la collaborazione del Dott. Nello Amato – con studiosi e istituzioni.
L’evento ha posto al centro il valore delle tradizioni e l’importanza di tutelare il patrimonio culturale immateriale del territorio.
Un contributo importante per l’iscrizione nell’IPIC è stato dato dal Dott. Nello Amato, per quanto riguarda la Fiera della Frecagnola, e da Vincenzo Merola, per la Festa di San Bartolomeo, fulcro della vita di ogni pellarese. Tra gli intervenuti all’incontro figurano il sindaco di Moio della Civitella, Enrico Gnarra; la Direttrice del Polo Museale “G. Stifano”, Arch. Giuseppina Del Giudice; il Sociologo, Pasquale Martucci; il ricercatore e scrittore, Dott. Aniello Amato; lo storico locale, Vincenzo Merola; il Presidente dell’Ente Fiera della Frecagnola, Domenico Pizzolante; il parroco uscente Don Angelo Imbriaco e il nuovo parroco di Moio, Pellare e Cannalonga, Don Aniello Carinci; e Angelo Arena del Comitato Festa di San Bartolomeo.
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I commenti
“Questo evento che abbiamo voluto insieme al Dott. Nello Amato non è tanto celebrativo delle singole identità, quanto vuole essere celebrativo di un territorio. Quando ho saputo che la Festa di San Bartolomeo è stata iscritta nell’Inventario del Patrimonio Culturale dell’IPIC ho scoperto che insieme ad essa erano stati iscritti la Fiera della Frecagnola, ma anche la Festa di San Pantaleone di Vallo della Lucania e il Palio della Stuzza di Castellabate. Quindi il risultato è un risultato territoriale. Con quest’evento – che simbolicamente viene celebrato congiuntamente a Cannalonga – si vuole celebrare in realtà l’importanza di tutelare il patrimonio culturale immateriale del territorio: le singole identità delle comunità unite insieme formano un’identità più grande, che è quella territoriale cilentana”, ha detto Giuseppina Del Giudice, Direttrice del Polo Museale “G. Stifano”.
I presenti
Era presente anche il Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Franco Picarone, che ha parlato dell’importanza dell’IPIC: “Non c’è modo migliore per far conoscere una comunità. I giovani sono contenti di portare avanti le tradizioni di una comunità; l’IPIC ti fa capire lo spirito di una popolazione. La Campania con l’IPIC ha aggiunto un’ulteriore attrazione; nelle aree interne c’è la tendenza a conservare di più le tradizioni”.
Grande soddisfazione
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Moio della Civitella, Enrico Gnarra: “L’iscrizione nell’Inventario del patrimonio immateriale della Regione Campania della nostra Festa Patronale è per noi tutti motivo di immensa gioia e anche di orgoglio, per me Sindaco ma per tutta la comunità che vede valorizzare tanto questa tradizione. In effetti, l’iscrizione in questo inventario significa proprio darle una valenza culturale e una valenza storica. È chiaro che questo ci responsabilizza anche un po’, nel senso che noi dobbiamo adoperarci per portare avanti questa tradizione e tramandarla anche alle future generazioni”.
“La Frecagnola è un evento ormai millenario, quindi già questo le dà l’importanza che merita – ha detto invece Domenico Pizzolante, Presidente dell’Ente Fiera – e siamo contenti di essere inseriti nell’IPIC perché riconosce effettivamente tutto questo patrimonio culturale che è l’essenza stessa della Frecagnola”.