È stato ufficialmente presentato presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma il tracciato del Giro d’Italia 2026. Davanti a una platea composta da istituzioni, partner e campioni del pedale, è stata svelata un’edizione che si preannuncia storica e particolarmente impegnativa.
La competizione, in programma dall’8 al 31 maggio, coprirà una distanza complessiva di 3.459 km con un dislivello totale di 50.000 metri, portando la carovana dai Balcani fino al cuore della Capitale.
La partenza estera e le prime sfide
La 109ª edizione prenderà il via con la sedicesima “Grande Partenza” dall’estero. Sarà la Bulgaria a ospitare le prime tre frazioni, toccando località come Nessebar, Burgas, Veliko Tarnovo e Sofia. Un avvio che, oltre alla suggestione paesaggistica sul Mar Nero, proporrà insidie tecniche capaci di testare fin da subito le gambe dei pretendenti alla maglia rosa.
Dopo il primo giorno di riposo e il rientro in Italia via Calabria, la corsa risalirà la penisola alternando opportunità per le ruote veloci a frazioni di media montagna e test durissimi. Tra questi spicca il Blockhaus, una delle ascese più temute dagli scalatori, insieme ai muri marchigiani e all’arrivo in quota a Corno alle Scale, dove il Giro torna a 22 anni di distanza dal successo di Marco Pantani al Giro dei Dilettanti del 1992.
Cronometro e montagne decisive
Il tracciato prevede un unico appuntamento contro il tempo: la cronometro individuale Viareggio–Massa di 40,2 km, denominata “Tappa Bartali”, posizionata nel cuore della seconda settimana. Successivamente la gara entrerà nel vivo con il ritorno a Pila, in Valle d’Aosta, dopo oltre tre decenni, e un traguardo a Milano, città di tappa per la novantesima volta.
La terza settimana sarà, come da tradizione, il giudice ultimo della corsa. Dopo una tappa in territorio svizzero con arrivo a Carì, i corridori affronteranno il tappone dolomitico. Questa frazione prevede una sequenza monumentale di salite: Duran, Staulanza, il Passo Giau — che sarà la Cima Coppi 2026 con i suoi 2.233 metri — e il Falzarego, per concludersi ai Piani di Pezzè, designata come Montagna Pantani di questa edizione.
Il penultimo giorno renderà omaggio alla storia con la partenza da Gemona del Friuli, in ricordo del terremoto del 1976, e proporrà una doppia scalata al Piancavallo per gli ultimi assalti alla classifica. La passerella finale avrà luogo nella Città Eterna: Roma ospiterà il Gran Finale per l’ottava volta.
Il ritorno in Campania: da Paestum a Napoli
Una nota di rilievo riguarda il sud Italia e in particolare il Cilento. L’unica tappa che toccherà la regione Campania, come anticipato da InfoCilento, si svolgerà il 14 maggio e collegherà Paestum a Napoli. Il percorso ufficiale, svelato oggi lunedì 1 dicembre, prevede la partenza dalla città dei templi per poi dirigersi verso Salerno, toccando le suggestive Vietri sul Mare e Cava de’ Tirreni.
La carovana risalirà successivamente verso Nocera e Sarno, attraversando l’area vesuviana interna, il Nolano e Nola, per poi passare nell’area nord toccando nuovamente Caivano. L’ingresso nel capoluogo partenopeo avverrà sul lungomare, con un itinerario che comprenderà Chiaia, Posillipo e Bagnoli, regalando una vetrina d’eccezione al territorio campano.
