Il 24 agosto 1989, tra Agropoli e Capaccio Paestum, si consumò uno degli episodi più tragici della criminalità organizzata in Campania. Giuseppe Pannone, 32 anni, originario di Afragola, e sua nipote Carmela, di appena 5 anni, furono uccisi in un agguato camorristico davanti a un supermercato.
Pannone, figura di rilievo della camorra cutoliana, era stato da poco scarcerato dopo aver scontato sei anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Dal primo agosto si trovava in vacanza in un villino a Paestum con la moglie, i figli e alcuni familiari.
Un agguato senza scrupoli
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, Giuseppe Pannone stava aspettando in auto la moglie, entrata nel supermercato per fare la spesa. Con lui, sui sedili posteriori della Fiat Uno Turbo, c’erano quattro bambini: Carmela Pannone, figlia di suo fratello; Luigi De Lucia, figlio della sorella; la sua stessa figlia, di tre anni; e una nipotina, Teresa Pannone, anch’essa di tre anni.
Poco prima delle dieci, in una zona affollata di villeggianti, un commando composto da quattro uomini arrivò a bordo di una Renault 19. Due di loro aprirono il fuoco con pistole calibro 9, sparando attraverso i finestrini. I colpi, esplosi con traiettoria obliqua, raggiunsero anche due dei bambini seduti dietro, che non ebbero il tempo di mettersi al riparo.
La morte della piccola Carmela
Carmela Pannone, colpita gravemente, morì poco dopo il ricovero all’ospedale di Battipaglia. Luigi De Lucia, sei anni, fu trasferito in rianimazione in condizioni critiche. Gli altri due bambini, miracolosamente, rimasero illesi.
L’episodio suscitò profonda indignazione. Le forze dell’ordine avviarono controlli serrati in tutta la zona. La Renault 19 utilizzata per l’agguato fu ritrovata bruciata in un’area isolata, a circa un chilometro di distanza. Gli autori materiali del delitto furono successivamente arrestati.