Sette minuti possono valere più di un viaggio di tredici ore. È il tempo necessario al trattamento di radiochirurgia robotizzata cui è stata sottoposta la piccola Jenny, la bambina di otto anni di Stella Cilento, volata con la madre Teresa Ruocco a Orlando, in Florida, per tentare di sconfiggere un tumore, la cui storia ha tenuto con il fiato sospeso tutto il Cilento.
La storia
L’intervento è stato eseguito con la tecnologia Varian Edge, un sistema avanzato che consente di colpire con precisione le cellule tumorali, riducendo al minimo i danni ai tessuti sani circostanti. Negli Stati Uniti questo approccio è autorizzato anche in ambito pediatrico, mentre nel nostro Paese è riservato esclusivamente ai pazienti adulti. La diagnosi di tumore era arrivata lo scorso 4 aprile, durante una risonanza magnetica con mezzo di contrasto eseguita per un’altra patologia. “Il nostro neurochirurgo, Pantaleo Romanelli, ha provato sia a Bari che a Milano, ma siamo stati respinti”, ha raccontato Teresa. La scelta è quindi ricaduta sul centro americano, unico a offrire una possibilità immediata di cura. Accanto al percorso clinico, anche momenti di sollievo.
Un medico benefattore ha regalato a Jenny una giornata speciale al Walt Disney World di Orlando, coprendo trasferimento, ingresso vip e spese. Anche l’equipe medica ha voluto contribuire, offrendo i biglietti per il parco. Il viaggio e le cure, dal costo molto elevato, sono stati resi possibili da una raccolta fondi spontanea, avviata dall’insegnante di danza della bambina e sostenuta in breve tempo da un’intera comunità.
I prossimi passi attesi dalla famiglia
Ora la famiglia attende i prossimi passi: entro 18 mesi una risonanza di controllo stabilirà l’esito del trattamento. In caso di necessità, la procedura con Varian Edge potrà essere ripetuta. Una vicenda che unisce tecnologia medica, solidarietà e determinazione, e che offre a Jenny e ai suoi cari un orizzonte concreto di speranza.