Ammonterebbe a circa 5,7 milioni di euro il danno erariale che sarebbe stato provocato alla società in-house della Regione Campania, Sma Campania, al centro di un’inchiesta della procura regionale della Corte dei conti. Sette tra ex amministratori e dipendenti dovranno rispondere delle accuse di cattiva gestione e uso improprio di denaro pubblico.
I coinvolti
Tra i destinatari dell’atto di citazione figurano gli ex amministratori unici Ciro De Leo, Raffaele Scognamiglio e Giuseppe Esposito; l’ex consigliere delegato Lorenzo Di Domenico; l’ex dirigente Cosimo Silvestro; l’ex financial manager Roberto Iavarone e l’addetto alla contabilità e bilancio Ernesto Tartaglione.
Le accuse
Secondo quanto emerso dalle indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinate dal procuratore regionale Antonio Giuseppone, dal vice procuratore generale Davide Vitale e dal sostituto procuratore Flavia Del Grosso, i sette avrebbero utilizzato le carte prepagate aziendali – destinate a coprire spese urgenti della società, come interventi di manutenzione o forniture tecniche – per acquisti di natura personale.
Gli inquirenti hanno documentato spese su Amazon, abbonamenti a Spotify e altri acquisti privati, del tutto estranei all’attività della società pubblica. Le carte prepagate, sottolinea la procura contabile, rappresenterebbero solo una parte del sistema di sprechi e irregolarità che, secondo gli investigatori, si sarebbe protratto per un decennio, dal 2012 al 2022.
Il danno
Il danno economico stimato – circa 5,7 milioni di euro – rifletterebbe un più ampio quadro di cattiva gestione delle risorse pubbliche, segnato da spese “ingiustificate e arbitrarie” che avrebbero inciso pesantemente sul bilancio della società regionale.
La Sma Campania, società in-house della Regione che si occupa di tutela ambientale, monitoraggio e bonifiche, torna così nell’occhio del ciclone dopo anni di polemiche e inchieste. L’azione della Corte dei conti punta ora a recuperare le somme e a chiarire le responsabilità individuali di chi, per un lungo periodo, avrebbe gestito con leggerezza fondi destinati alla collettività.
 
					 
							
 
		 
		 
		
