L’elezione di Roberto Fico alla presidenza della Regione Campania ha innescato una rapida evoluzione nello scenario politico salernitano. Al centro delle discussioni vi è Vincenzo De Luca, il quale, alla stampa durante un sopralluogo in un cantiere della Regione a Napoli non ha smentito la possibilità di indossare nuovamente la fascia tricolore nella sua città. «Può essere, è un’ipotesi», ha affermato l’ex governatore, parole che, pur glissando su una conferma diretta, aprono formalmente alla prospettiva.
Le ipotesi sulla fine della consiliatura e il voto anticipato
Sebbene De Luca abbia espresso l’intenzione di dedicarsi a letture e approfondimenti filosofici, ha contestualmente ribadito di essere «interessato a fare cose concrete, non cerimonie post elettorali». Questa volontà pare accelerare i tempi per un cambio della guardia al Comune di Salerno.
Il convincimento generale è che Enzo Napoli possa lasciare la carica di primo cittadino entro il mese di febbraio, aprendo la strada alle urne tra maggio e giugno. Resta da sciogliere il nodo tecnico sulle modalità di interruzione del mandato: dimissioni o decadenza.
Secondo il Testo unico degli enti locali, le dimissioni del sindaco comportano lo scioglimento del consiglio e l’arrivo di un commissario; la decadenza, invece, permetterebbe al consiglio e alla giunta di restare in carica sotto la guida del vicesindaco fino alle nuove elezioni. Al momento, l’ipotesi più probabile appare quella delle dimissioni “spontanee” di Napoli, con la conseguente nomina di un commissario, uno scenario che non sembra preoccupare i vertici dell’amministrazione uscente.
Il nodo delle alleanze e la gestione del campo largo
Con il voto anticipato dato quasi per certo, si apre il dibattito sulla coalizione e sul simbolo del Partito Democratico. È plausibile che il deputato Piero De Luca richieda la presenza ufficiale del logo del Pd nell’assise comunale, archiviando l’esperienza delle liste civiche progressiste.
Tuttavia, replicare a Salerno il campo largo che ha vinto in Regione potrebbe rivelarsi complesso, soprattutto sul fronte del Movimento 5 Stelle. La consigliera pentastellata Claudia Pecoraro, che ha fatto ferma opposizione negli ultimi anni, difficilmente potrebbe unirsi alla maggioranza deluchiana. Appare invece più semplice l’alleanza con gli altri partiti.

