Cronaca

Rifiuti speciali abbandonati lungo il Fiume Sele: scatta la denuncia delle guardie ambientali

Un grave episodio di inquinamento ha colpito la Riserva Naturale Foce Sele-Monte Eremita Marzano, un’area di alto valore paesaggistico e ambientale.

L’operazione

Durante un’attività di pattugliamento sulle sponde del Fiume Sele, le Guardie Ambientali Volontarie dell’Accademia Kronos e dell’Associazione NOETA hanno scoperto un ingente e sconsiderato abbandono di rifiuti speciali e non.

La scoperta ha immediatamente fatto scattare le procedure di denuncia per risalire ai responsabili.

Il materiale rinvenuto

Il quantitativo di immondizia rinvenuto è risultato particolarmente significativo e variegato.

Rfiuti ingombranti, tubazioni, rifiuti urbani misti, cartucce da caccia vuote con capsule, vecchie videocassette, CD, vetro e cassette di plastica.

A seguito dell’accertamento, gli operatori hanno prontamente trasmesso regolare denuncia agli Uffici del Comando di Polizia Municipale di Capaccio Paestum.

Indagini in corso

Il Comando di Polizia Municipale ha immediatamente avviato le indagini necessarie per l’identificazione e la successiva incriminazione degli autori dell’abbandono indiscriminato.

Le ipotesi di reato contestate sono plurime e di notevole gravità. Si configurano, infatti, violazioni previste dal Decreto Legislativo 116/2025 per l’abbandono di rifiuti in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.

A queste si aggiunge l’Articolo 734 del Codice Penale per aver distrutto o deturpato un’area protetta, e l’imbrattamento del suolo pubblico.

Tali fattispecie normative prevedono sanzioni severe, in particolare a seguito delle recenti modifiche legislative in materia di reati ambientali.

L’impegno delle Guardie Accademia Kronos

L’obiettivo primario di tale attività di vigilanza è duplice: da un lato, garantire il ripristino dell’ordine e della legalità; dall’altro, promuovere il senso civico, ovvero l’insieme di comportamenti e atteggiamenti volti al rispetto delle regole di convivenza e alla tutela del patrimonio comune e ambientale.

La sinergia tra associazioni di volontariato e forze dell’ordine si rivela cruciale per la difesa attiva delle zone a maggiore fragilità ecologica.

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