Si è conclusa con un bilancio estremamente positivo la stagione balneare 2025 in Campania. Secondo il resoconto ufficiale di ARPA Campania (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), la qualità delle acque ha raggiunto livelli record, con il 98% del litorale monitorato classificato come idoneo alla balneazione all’inizio della stagione.
Questo dato conferma un trend di miglioramento storico per la regione, che è passata dall’80% di costa balneabile nel 2011 al 97% nel 2018, fino all’attuale 98%.
Un trend in crescita: 98% di costa idonea
La stagione 2025 ha visto una diminuzione della percentuale di costa permanentemente interdetta: solo il 2% dei tratti monitorati è risultato di “qualità scarsa” (in calo dal 3% precedente) ed è rimasto vietato per l’intero anno. A questi si aggiungono i circa 60 chilometri di costa esclusi per la presenza strutturale di porti, foci di fiumi e aree marine protette.
I controlli di Arpac e le non conformità
L’attività di monitoraggio di ARPA Campania è stata intensa, con un totale di 2.308 campionamenti e oltre 4.600 analisi per la ricerca di indicatori di contaminazione fecale (Escherichia coli ed Enterococchi fecali).
Nonostante l’alto livello di conformità generale, sono stati registrati solo il 2% di esiti non conformi ai limiti normativi, pari a 52 campionamenti in tutta la regione (30 a Napoli, 20 a Salerno e 2 a Caserta).
La maggior parte degli sforamenti è risultata legata a carenze nei sistemi fognari, in particolare negli impianti misti dove le forti piogge possono convogliare i reflui in mare. In questi casi, i sindaci hanno emesso tempestivi divieti temporanei, poi revocati non appena i prelievi supplementari hanno ristabilito il rientro nei limiti di legge.
Le aree a rischio e i divieti permanenti
I divieti permanenti hanno interessato le acque classificate come di qualità scarsa negli ultimi quattro anni. Tra le zone più critiche si confermano i tratti di mare influenzati dalla depurazione di reflui urbani, come nel comune di Battipaglia (località Tavernola), e quelli in prossimità delle foci di fiumi importanti come il Sarno (a Torre Annunziata) e il Picentino (a Pontecagnano Faiano).
Particolare attenzione è stata dedicata alla località di Licola, nel comune di Pozzuoli, dove le aree “Lido di Licola”, “Effluente Nord Depuratore di Cuma” e “Stabilimento Balneare” rimangono permanentemente vietate proprio a causa della classificazione di qualità scarsa.
Bene il Cilento dove criticità si sono registrati a tratti e solo in brevi periodi, come ad Agropoli e Castellabate. Segnalazioni di possibile inquinamento a Capaccio Paestum durante la stagione estiva dove, però, l’Arpac è sempre escluso possibili criticità legate alla qualità del mare.