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Processo Shamar: 11esima udienza sullo sversamento illecito di rifiuti tossici nel Vallo di Diano

L'inchiesta è stata avviata nel 2021 grazie alle indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno

A cura di Federica Pistone
Pubblicato il 6 Dicembre 2024
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Si è svolta, presso il tribunale di Lagonegro, l’undicesima udienza del Processo Shamar, relativo allo sversamento illecito di rifiuti tossici avvenuto ad Atena Lucana nell’ottobre 2019. L’inchiesta è stata avviata nel 2021 grazie alle indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, su impulso della DDA di Potenza, e ha portato a processo otto persone.

L’udienza

Durante la seduta, presieduta dal giudice Piccinno, è stata ascoltata la consulente dell’avvocato Bonafede, impegnato nella difesa dell’azienda pollese Pracal, coinvolta nel caso poiché i rifiuti sversati, costituiti da solventi, sarebbero riconducibili a essa. Nel corso del processo sono stati ascoltati, oltre agli imputati, testimoni e consulenti di tutte le parti coinvolte, al fine di chiarire le dinamiche che hanno portato allo stoccaggio e allo sversamento illecito dei rifiuti in questione.

La consulente, esperta in legislazione ambientale, ha illustrato i risultati ottenuti dalla comparazione tra le analisi documentali precedenti agli sversamenti e le analisi recenti sui prodotti utilizzati per la pulizia dei macchinari nell’azienda attualmente in attività (prodotti che, al termine della produzione, vengono smaltiti seguendo procedure specifiche in quanto rifiuti tossici).

La comparazione, effettuata da un chimico, ha escluso, secondo quanto riferito in aula, la compatibilità con il solvente rinvenuto nelle cisterne destinate allo stoccaggio dei rifiuti poi smaltiti illecitamente. In udienze precedenti, la difesa dell’azienda aveva sottolineato che lo smaltimento era gestito da un intermediario e non dall’azienda stessa, dichiarandosi quindi estranea ai fatti contestati.

Sarà compito dei giudici valutare l’attendibilità della relazione della consulente, anche alla luce dei risultati delle analisi del liquido sversato, effettuate dall’ARPAC nel 2019. Presenti in aula l’avvocata Lopardo, rappresentante del comune di Sant’Arsenio, costituitosi parte civile, insieme all’avvocato Celebrano per Atena Lucana e una delegazione del comitato RESTA Vallo di Diano.

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