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Pellegrino attacca su Ponte Caiazzano tra Padula e Sassano: “Mi sono scocciato. Chi paga per i danni a famiglie e imprese?”

Una chiusura che, secondo Pellegrino, rappresenta una ferita ancora aperta per il territorio

A cura di Federica Pistone
Pubblicato il 10 Ottobre 2025
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Durante il Question Time in Consiglio Regionale, il consigliere della Campania Tommaso Pellegrino ha preso la parola con toni durissimi per denunciare l’assurda situazione del Ponte Caiazzano, chiuso da ottobre 2021 tra i comuni di Padula e Sassano, nel cuore del Vallo di Diano. Una chiusura che, secondo Pellegrino, rappresenta una ferita ancora aperta per il territorio.

Le dichiarazioni di Pellegrino

“Tra Padula e Sassano c’è un ponte di appena 50 metri, chiuso da quattro anni. Un collegamento fondamentale per famiglie e imprese locali, abbandonato a un destino inspiegabile”, ha dichiarato Pellegrino.
Nel mirino del consigliere finisce in particolare la Provincia di Salerno, responsabile della gestione dell’opera: “Il ponte è stato interdetto al traffico sulla base di una perizia tecnica che lascia più di un dubbio. Eppure i fondi per intervenire erano disponibili da subito: la Regione Campania aveva dato piena disponibilità economica fin dal primo momento”.

L’iter dell’intervento

Ricostruendo l’iter dell’intervento, Pellegrino ha parlato di una gestione gravemente inefficiente:
“La gara d’appalto è partita con due anni di ritardo, poi tra affidamenti e interruzioni per problemi legati ai sottoservizi si è andati avanti senza mai rispettare le scadenze. Ogni termine annunciato è stato puntualmente disatteso”.

Ma il colpo di scena è arrivato solo di recente: “Dopo quattro anni, arriva l’ultima beffa: il dirigente dell’Ufficio tecnico provinciale parla ora di “sorprese geologiche”. Davvero inaccettabile. Non si può continuare a dire che i lavori procedono normalmente: serve serietà e responsabilità”.

Il consigliere

Il consigliere ha poi rilanciato chiedendo trasparenza e risarcimenti: “Le imprese e i cittadini di quel territorio vivono danni economici e disagi da anni. Chi li risarcirà? Chi chiarirà le responsabilità tecniche? Le prove di carico andavano fatte prima della demolizione, non dopo. È urgente accertare i fatti e fissare scadenze certe”.
Neanche la segnaletica è stata risparmiata: “Anche sulla cartellonistica stradale ci sarebbe molto da ridire. Ho voluto presentare questa interrogazione per fare piena luce. Conosco bene il territorio e, lo dico chiaramente: mi sono stancato”.

Pellegrino ha chiuso il suo intervento con un appello alla politica: “Mi auguro che la politica sappia assumersi le proprie responsabilità, senza che debba intervenire la magistratura. I cittadini e le attività economiche meritano delle scuse, ma anche indennizzi. I Comuni avevano proposto di realizzare direttamente l’opera, ma la Provincia ha detto no. Ora serve trasparenza: troppo spesso il peso delle inefficienze lo si fa ricadere solo sui cittadini”.
Un intervento netto, che riaccende i riflettori su una vicenda che dura da troppo tempo e che rischia di diventare un simbolo dell’abbandono infrastrutturale del territorio.

TAG:padulaponte caiazzanosassanovallo di diano
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