Il Comitato “Obiettivo Ospedale di Agropoli”, guidato dall’avvocato Lucia Grambone, torna a farsi sentire con forza. Durante l’incontro con la Conferenza dei Sindaci del Distretto Sanitario 70, la presidente ha chiesto atti concreti e immediati per riportare l’Ospedale di Agropoli al ruolo che gli spetta: presidio con pronto soccorso attivo, come previsto dal D.M. 70/2015 e dal Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera.
Oggi, invece, il presidio risulta declassato: l’ultimo Atto Aziendale dell’ASL Salerno (approvato nel 2024) lo configura come struttura senza pronto soccorso, limitata a reparti di medicina, riabilitazione e lungodegenza. Una scelta che, secondo il Comitato, contraddice la normativa nazionale e nega ai cittadini del Cilento un servizio essenziale di emergenza-urgenza.
Le richieste del Comitato
L’avvocato Grambone ha presentato un pacchetto di proposte chiare, rivolte ai sindaci del Distretto 70, per avviare una mobilitazione istituzionale unitaria:
Convocare subito i Consigli Comunali per approvare all’unanimità una delibera che chieda l’adeguamento immediato dell’Atto Aziendale al D.M. 70/2015;
Recepire le delibere nella Conferenza dei Sindaci, trasformandole in un atto politico condiviso;
Avviare un confronto diretto con la nuova amministrazione regionale e con la dirigenza dell’ASL Salerno;
Monitorare costantemente l’attività del presidio, per raccogliere dati utili alla futura riqualificazione completa dell’Ospedale di Agropoli;
Controllare la destinazione dei fondi sanitari regionali, per assicurare equità nella distribuzione delle risorse verso la Campania del Sud.
“Una battaglia per tutti i cittadini del Cilento”
“Il nostro obiettivo è uno solo: ridare ad Agropoli il suo ospedale, con un pronto soccorso vero e funzionante – ha dichiarato la presidente Lucia Grambone –. Non chiediamo favori, ma il rispetto della legge e del diritto alla salute. È una battaglia di civiltà, che deve unire tutto il territorio, al di là dei colori politici.”
Durante l’incontro, il Comitato ha ribadito che la posizione geografica del Cilento e i tempi di percorrenza verso i centri di riferimento rendono indispensabile un presidio di emergenza attivo sul territorio.
Un punto, questo, chiaramente previsto anche dal D.M. 70/2015, che tutela le “aree particolarmente disagiate”.
Unità e coesione territoriale
Il confronto con la Conferenza dei Sindaci è stato definito “un primo passo verso una nuova stagione di collaborazione istituzionale”.
L’auspicio del Comitato è che da questo incontro nasca un fronte unito di amministrazioni locali pronto a difendere il diritto alla salute e a chiedere alla Regione Campania una reale applicazione delle norme già esistenti.
“Solo con un’azione coordinata – ha concluso l’avvocato Grambone – potremo riportare dignità ai cittadini del Cilento e restituire ad Agropoli il presidio ospedaliero che merita.” Di comune accordo con la proposta del comitato tutti i sindaci o loro delegati presenti in aula consiliare: Agropoli, Omignano, Castellabate, Salento, Giungano, Rutino, Laureana Cilento, Novi Velia, Cicerale, Ogliastro Cilento e Torchiara.
					
							
		
		
		
