Attualità

In Italia da inizio anno a maggio registrati ben 110 eventi meteo estremi: da Paestum allarme di Legambiente

Dall’Oasi di Paestum una lunga catena umana di oltre 300 attivisti e attiviste lancia un messaggio forte e chiaro: “Per contrastare la crisi climatica, ridurre le bollette e produrre nuovi posti di lavoro green”

Comunicato Stampa

25 Maggio 2025

La crisi climatica corre veloce anche in questo 2025. In Italia da inizio anno a metà maggio sono ben 110 gli eventi estremi registrati dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente, in aumento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2024 (84 eventi). Tra gli eventi meteo più ricorrenti da inizio anno: allagamenti da piogge intense (34), danni da vento (23) ed esondazioni fluviali (14). Dati che confermano l’insufficienza delle politiche attuali su mitigazione e adattamento e che rendono urgente un cambio di passo.

L’iniziativa degli attivisti Legambiente

A sottolinearlo, chiedendo azioni immediate, sono gli oltre 300 giovani attivisti e attiviste di Legambiente che hanno creato una catena umana sulla spiaggia dell’Oasi Dunale di Paestum per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile: “Per contrastare la crisi climatica, ridurre le bollette e produrre nuovi posti di lavoro green, serve una risposta immediata e concreta da parte del governo Meloni e dalle Regioni. Stop fossili, Start rinnovabili”. Un’azione simbolica, promossa nell’ambito dello Youth Climate Meeting 2025 di Legambiente, per richiamare l’attenzione pubblica e istituzionale sulla necessità di velocizzare la transizione ecologicaabbandonando le fonti fossili per accelerare la strada delle energie rinnovabili e dell’innovazione. Una scelta strategica per contrastare gli effetti sempre più gravi della crisi climatica e per costruire un futuro più equo, sostenibile e ricco di opportunità sociali, economiche e occupazionali.

La mission

Per centrare l’obiettivo europeo della neutralità climatica entro il 2050 – e gli step intermedi al 2030 previsti dal Green Deal e dal pacchetto “Fit for 55” – è indispensabile potenziare in tempi rapidi lo sviluppo delle energie rinnovabili, degli accumuli e delle reti, rimuovendo le barriere autorizzative, favorendo gli investimenti pubblici e privati, e promuovendo una pianificazione energetica integrata e inclusiva.

“Per i giovani attivisti e attiviste della nostra associazione – dichiara Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente– la transizione energetica è una potente leva di cambiamento per le comunità e per il Pianeta: significa più posti di lavoro nei settori green, bollette più leggere per famiglie e imprese, ma anche più autonomia dall’estero e quindi minore corresponsabilità su tensioni internazionali e guerre. Tutto questo sarà possibile solo attraverso la realizzazione di tanti grandi impianti a fonti rinnovabili, incredibilmente osteggiati sul territorio, la diffusione delle comunità energetiche, le politiche di efficienza e l’innovazione tecnologica in tutti i settori produttivi. Sta al governo nazionale, alle Regioni, al mondo imprenditoriale e sindacale, e alle organizzazioni della società civile essere in grado di cogliere questa sfida per liberarsi dalla dittatura del gas, del petrolio e del carbone”.

“In un anno decisivo per il futuro delle politiche europee su clima ed energia, le mobilitazioni dal basso assumono un valore strategico – dichiara Mattia Lolli, Responsabile Ufficio Volontariato di Legambiente –  I giovani stanno chiedendo con forza un’Europa più ambiziosa, coerente e giusta, che dica finalmente no a nuovi rigassificatori e gasdotti, che smetta di finanziare l’emergenza con soluzioni del passato e che investa invece su rinnovabili, innovazione, giustizia sociale e partecipazione. Attivarsi oggi è importante per garantire un domani davvero vivibile per tutte e tutti”.

Da Paestum sono state annunciate anche le prossime tappe del percorso associativo: la mobilitazione nazionale Stop Fossili, Start Rinnovabili, in programma il 14 giugno 2025 in diversi luoghi simbolo della Penisola dove sono in corso di realizzazione anacronistiche infrastrutture fossili. Una manifestazione diffusa per chiedere alla politica impegni chiari e coraggiosi, capaci di trasformare la transizione ecologica in un motore di pace sociale, giustizia climatica e sviluppo sostenibile.

E poi il 15 novembre 2025 l’appuntamento con il Climate Pride a Roma, una grande mobilitazione durante la COP30 di Belem in Brasile che coinvolgerà movimenti, associazioni e cittadine e cittadini. Un’occasione per affermare che la lotta alla crisi climatica è una evidente necessità per salvare il Pianeta, un grande opportunità occupazionale e anche una sacrosanta battaglia per i diritti, per l’inclusione e per la dignità dei popoli e delle generazioni future in armonia con l’intero ecosistema.

La VII edizione di Youth Climate Meeting si è tenuta dal 22 al 25 maggio presso l’Oasi dunale di Paestum. Quattro giorni con oltre 20 eventi tra tavole rotonde, incontri informali, dibattiti e attività con la partecipazione di 350 giovani e decine di associazioni nazionali e internazionali, nonché il contributo di esperti per discutere di crisi climatica, transizione energetica, giustizia ambientale e climatica, migrazioni climatiche, ecoansia, transizione alimentare e benessere animale, pace e conflitti internazionali, diverse forme di attivismo ambientale e mobilitazione, ecotransfemminismo. Le associazioni partecipanti: Acs, Actionaid, Arci, Asud, Assemblea No DDL Sicurezza Salerno, CAN, EEB, Extinction Rebellion, Fridays For Future, Gruv, Legambiente, Libera contro le Mafie, LINK, Next – Nuova Economia X Tutti, Per il Clima Fuori dal Fossile, Rete degli Studenti Medi, Rete Italiana Pace e Disarmo, Ultima Generazione, Un Ponte Per, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, WWF, YEE.

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