Il Parco Archeologico di Paestum-Velia, continua a regalare nuove scoperte e dettagli significativi riguardanti i resti dell’antica civiltà. Un’interessante novità è emersa recentemente dalla zona appena fuori dall’antica città di Velia, nel comune di Ascea: una rilettura della struttura conosciuta come “Casa Mingazzini”. Le ricerche, condotte concesso dall’Università di Salisburgo e guidate dal prof. Alexander Sokolicek, si sono concentrate sulla “Casa Mingazzini”, un edificio individuato circa 100 anni fa da P. Mingazzini e inizialmente classificato come residenza privata. Tuttavia, le recenti scoperte hanno smentito questa ipotesi, indicando invece che l’edificio era un luogo di culto.
L’edificio si trova su un piccolo poggetto, con una dimensione di circa 20×15 metri, ed è caratterizzato da una combinazione di ambienti aperti e chiusi. Le indagini condotte nei mesi di giugno e luglio hanno confermato l’ipotesi del luogo di culto, datandolo tra il IV e il III sec. a.C. in base ai significativi reperti ceramici rinvenuti, tra cui un bruciaprofumi.
La struttura della cosiddetta “Casa Mingazzini”, con il suo ambiente lastricato, presenta notevoli somiglianze con diversi santuari presenti nella Lucania centrale, confermando la sua importanza e rilevanza storica.
I responsabili della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino affermano che, sebbene le ricerche siano ancora all’inizio, esse si preannunciano fondamentali per gettare luce sulla conoscenza e l’interpretazione di questo significativo edificio situato nella prima parte della valle della Fiumarella, appena fuori dall’antica città di Velia.