I festeggiamenti per il centenario dell’Ebolitana diventano un caso politico. Nessun rappresentante dell’amministrazione comunale si è presentato allo stadio. L’assessore Consalvo affida ai social uno sfogo personale. Il Nucleo ’84 sottolinea: “Chi ama davvero Eboli era allo stadio”.
La nota
C’era da aspettarselo. Le insinuazioni, nemmeno troppo velate, circolavano già dalla mattina di ieri e da alcuni giorni negli ambienti politici vicini al sindaco Mario Conte e alla sua maggioranza. Diverse illazioni sono poi venute a galla.
Allo stadio, ieri sera, per i festeggiamenti del centenario dell’Ebolitana Calcio 1925, erano presenti ex amministratori, diversi consiglieri comunali, calciatori vecchi e nuovi, amministratori di comuni limitrofi. Ma ciò che ha colpito è stata l’assenza dei rappresentanti dell’amministrazione comunale ebolitana, sindaco in testa e assessore allo sport, fatta eccezione per l’assessore Antonio Corsetto, che ha partecipato con grande trasporto e coinvolgimento, diventando parte integrante di un clima disteso e festoso.
Tra la gente comune, le famiglie, gli sportivi, c’era l’ex sindaco di Eboli Martino Melchionda, i consiglieri Giuseppe Norma e Filomena Rosamilia, e altri rappresentanti politici. Ma non c’era il sindaco Mario Conte, né i suoi assessori, né i consiglieri della sua maggioranza.
Il post dell’assessore Consalvo
“Chiedere il patrocinio dell’Ente e l’uso del relativo logo per un evento significa richiedere il riconoscimento e il sostegno ufficiale della manifestazione. Tale è stato lo spirito della concessione del patrocinio ai festeggiamenti per il centenario dell’Ebolitana Calcio, augurando ogni successo all’iniziativa. Peccato che l’Ente comunale che ha concesso il riconoscimento non sia stato invitato alla manifestazione, alla quale avrebbe portato semplicemente il saluto istituzionale. Chapeau!”
Il post del Nucleo ’84
“Cent’anni. Cent’anni di storia, di passione, di sudore, di sogni. Cent’anni di bandiere al vento, di cori allo stadio, di trasferte sotto la pioggia e di abbracci sotto il sole. Cent’anni di Ebolitana. E ieri, alla grande festa per il suo centenario, c’erano loro: i bambini con gli occhi accesi e fieri, le famiglie che da generazioni vivono l’orgoglio bianco e azzurro come un’eredità del cuore. C’erano i tifosi veri, quelli che ci sono sempre, nella vittoria e nella sconfitta. C’era chi ha lavorato per mesi per rendere possibile questo momento, chi ha cantato, chi ha allestito, chi ha sognato. Chi ama Eboli, c’era. E poi, c’era un’assenza che pesava come un gol subito al novantesimo. Non c’era il sindaco Mario Conte. Non c’erano le istituzioni che avrebbero dovuto celebrare un secolo di storia cittadina. Non una parola, non un gesto reale di partecipazione, di vicinanza istituzionale. Nessun faro acceso che illuminasse la serata: nessuna corrente, né elettrica né emotiva. Nessuna attenzione, nessun rispetto. Chi non ama Eboli, non c’era. Ma noi c’eravamo. Noi ci siamo. Noi ci saremo. Perché l’Ebolitana è popolo, è identità, è appartenenza. È memoria. È amore. NUCLEO 84”
La nota dolente: il buio fuori dallo stadio
Ieri sera tutta l’area degli impianti sportivi di via dell’Atletica è rimasta completamente al buio. I lampioni della pubblica illuminazione erano fuori servizio. Se all’interno dello stadio la questione è stata risolta con impianti di energia rigenerata allestiti per l’occasione, all’esterno il buio ha avvolto i festeggiamenti. Difficoltà nei parcheggi, problemi per raggiungere le auto e per accedere allo stadio. La scena di bambini spaventati che si rifiutavano di camminare da soli a causa dell’oscurità è stata particolarmente toccante.
Eppure, quella di ieri è stata una serata di festa per Eboli e per gli ebolitani, per le famiglie e per le migliaia di bambini che si sono divertiti in un’area giochi ben attrezzata.