Il Noetaa (Nucleo Operativo per l’Ecosistema e la Tutela dell’Ambiente e degli Animali) di Salerno ha condotto un’operazione di salvataggio cruciale nel territorio di Capaccio Paestum. L’intervento ha riguardato il recupero di un esemplare di falco di palude (Circus aeruginosus), un rapace appartenente a una specie protetta e considerata rara nella zona.
L’animale è stato trovato in evidente difficoltà a causa di un problema all’ala che gli impediva di volare, mettendo a rischio la sua sopravvivenza.
Il tempestivo intervento di soccorso
A seguito della segnalazione, le squadre di soccorso sono state immediatamente attivate. Sono stati allertati i Carabinieri Forestali e il servizio veterinario dell’ASL, che hanno coordinato con il Noetaa Salerno le complesse operazioni per la messa in sicurezza dell’animale.
Dopo il recupero, l’esemplare è stato trasportato al Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria (Criuv) di Napoli. In questa struttura specializzata, il rapace riceverà tutte le cure veterinarie necessarie per recuperare la piena funzionalità dell’ala e, si spera, tornare al suo habitat naturale.
Il falco di palude: un predatore elegante e vulnerabile
Il falco di palude (Circus aeruginosus) è un rapace elegante e imponente, diffuso su un vasto areale che include Europa, Asia e Africa. Predilige ambienti umidi, essendo avvistabile prevalentemente in canneti, paludi e acquitrini, dove caccia la sua variegata dieta composta principalmente da pesci, rane, lucertole, insetti, ma anche piccoli uccelli e mammiferi come ratti e arvicole.
In Italia, la specie nidifica in modo sparso, con le colonie più consistenti localizzate nella Pianura Padana, nel Salento, in Calabria e in Sardegna. Il periodo riproduttivo si svolge tra marzo e maggio, con la deposizione di 2-5 uova che vengono incubate per circa un mese.
Status di conservazione e minacce per la specie
Nonostante le stime più recenti indichino una popolazione italiana di falco di palude tra 400 e 600 individui maturi, con un numero in lento ma costante aumento, la specie è ancora classificata come “Vulnerabile” (VU).
La sua sopravvivenza è minacciata da diversi fattori antropici. Tra i pericoli più significativi figurano la distruzione degli habitat naturali, l’uso di pesticidi e topicidi che entrano nella catena alimentare, l’uccisione illegale, e gli incidenti dovuti all’impatto con cavi elettrici o pale eoliche.
Il successo di questo intervento nel Cilento ha messo in salvo un “esemplare prezioso per la biodiversità del territorio cilentano, dove il falco di palude rappresenta ancora una presenza rara ma di grande valore naturalistico”. Il tempestivo intervento del Noetaa e delle autorità è stato fondamentale per preservare questo elemento della fauna locale.