Il Consiglio comunale di Eboli convocato questa sera per l’approvazione del bilancio consolidato si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto.
In aula consiliare erano presenti solo i componenti della opposizione, ma le tensioni interne e l’assenza di alcuni consiglieri determinanti hanno fatto saltare nuovamente il numero legale.
Minoranza chiede le dimissioni
Un epilogo che ha esasperato gli animi: il sindaco, visibilmente contrariato, ha abbandonato la seduta nell’aula magna della scuola “Pietro da Eboli”, lasciando l’assise scuro in volto e senza rilasciare dichiarazioni.
L’opposizione non ha perso tempo nel chiedere, ancora una volta, le dimissioni immediate del primo cittadino, accusandolo di non essere più in grado di garantire la governabilità e di aver trascinato la città in una crisi istituzionale senza precedenti.
Tuttavia, difficilmente qualcosa cambierà prima del 23 novembre, data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Fino ad allora, la maggioranza tenterà di restare a galla, nonostante le evidenti spaccature interne.
Le reazioni
Sui social monta la protesta: cittadini e movimenti politici lamentano la paralisi amministrativa e il blocco di pratiche e scadenze fondamentali per la vita della città.
“Eboli è senza governo”, commentano in molti, mentre le voci di una possibile resa dei conti politica si fanno sempre più insistenti.
All’interno della stessa maggioranza, infatti, si registra profonda incertezza anche sulla linea da tenere in vista delle regionali: nessuna convergenza su un candidato da sostenere, e rapporti sempre più tesi tra le diverse anime della coalizione.
Intanto, le scadenze amministrative si accumulano e l’immobilismo rischia di pesare ancora di più sui cittadini, già stanchi di assistere a uno spettacolo politico che somiglia sempre più a una crisi senza fine.
Significativo l’attacco politico amministrativo del consigliere comunale del gruppo misto, Pasquale Ruocco che ha accusato la paralisi politica in cui galleggia il governo Conte.


